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L'Arena di Verona, contesto storico, normativo, gestionale e proposte di valorizzazione

Valorizzazione e sviluppo della cultura

Dalle disposizioni del Codice sin qui analizzate possiamo osservare l'affiorare di un dichiarazione di unità, pur nella distinzione delle funzioni dei diversi istituti e luoghi della cultura, con la possibilità, di sviluppare, parzialmente, una sinergia per quanto riguarda la valorizzazione dei beni culturali. L'Art. 7 del Codice prevede che il Ministero, le Regioni e gli altri enti pubblici territoriali si occupino del coordinamento, l'armonizzazione e l'integrazione delle attività di valorizzazione dei beni pubblici: ciò, abbiamo detto, può essere
interpretato non solo come una possibilità, ma anzi come un dovere per quanto riguarda le attività di valorizzazione, con la conseguente ricerca di integrazione tra le diverse funzioni degli istituti della cultura. D'altro canto, la descrizione della valorizzazione come costituzione ed organizzazione stabile delle risorse, strutture o reti, con l'obiettivo di mettere a disposizione competenze tecniche e risorse finanziarie o strumentali, si può riferire anche ad una serie di reti, strutture e scambi di risorse che coinvolgano anche i diversi settori curati dai precedenti istituti. Possiamo sostenere, allora, che l'idea di patrimonio culturale, la nozione "funzione" del bene culturale come testimonianza materiale di civiltà, da un lato giustifica una maggiore interazione tra i diversi modi di valorizzazione dei diversi beni culturali, dall'altro orienta al mantenimento del collegamento con la realtà, con le diverse forme di cultura esistente.

Il Codice, inoltre, offre anche delle ipotesi di valorizzazione integrata tramite degli accordi "..per definire strategie e obiettivi comuni di valorizzazione e per elaborare
conseguenti piani strategici di sviluppo culturale e i programmi relativi sui beni di pertinenza pubblica.
"

Questa imposizione del Codice allo Stato ed agli enti territoriali, può essere ritenuta come un principio di valorizzazione vincolante per il legislatore regionale. Essa può essere, infatti, interpretata come uno strumento di coordinamento e integrazione tra i diversi istituti, anche se nel rispetto delle singole autonomie degli stessi. Ciononostante, considerato il carattere generico con cui la norma stessa affronta il ricorso a questo tipo di accordi, rimangono dei forti dubbi sulla natura degli accordi stessi. Un ulteriore passo verso la cooperazione e collaborazione delle istituzioni pubbliche con i privati e si ritrova, però, anche nella previsione di una "…integrazione del processo di valorizzazione con le infrastrutture e gli altri settori produttivi interessati al processo medesimo." e in quella di una "…costituzione di appositi soggetti giuridici pubblici o privati, cui affidare le attività ed i processi di valorizzazione."

Sarebbe però importante, a nostro avviso, che queste modalità e norme che definiscono tali processi sinergici siano specificate ulteriormente in futuro, al fine di soddisfare ancora più concretamente le esigenze pubbliche di tutela e valorizzazione.

Questo brano è tratto dalla tesi:

L'Arena di Verona, contesto storico, normativo, gestionale e proposte di valorizzazione

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Informazioni tesi

  Autore: Manuel Marini
  Tipo: Tesi di Laurea Magistrale
  Anno: 2011-12
  Università: Università degli Studi di Verona
  Facoltà: Lingue straniere per la comunicazione internazionale
  Corso: Comunicazione Internazionale
  Relatore: Matteo  Cristani
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 116

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