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Popular Music e Media Digitali

Il rapporto tra tecnologia, musica e creatività

Il panorama musicale del ‘900 è caratterizzato dai cosiddetti supporti analogici come la musicassetta, che grazie al walkman e all’autoradio, l’utente che ascolta ha la possibilità di portare con sé ovunque vada la sua musica preferita. La diffusione della musicassetta trasforma l’ascoltatore in un fruitore attivo, infatti, ha la possibilità di personalizzare, scomporre e ricomporre le canzoni a proprio gusto.
Le cosiddette compilation personali permettono all’utente di creare una sorta di storia personale attraverso la musica richiamando le proprie emozioni e esperienze. Ernesto Assante (2008) sottolinea l’importanza di come grazie alle audiocassette, l’utente poteva estrapolare canzoni da dischi di artisti e generi diversi e creare un mix tape. Come egli stesso dice “Il mix tape, era un oggetto che racchiudeva una vita intera , un modo di vedere il mondo, una fotografia della realtà da un punto di vista particolare”. Gianni Sibilla a questo proposito considera la musica come “narrazione sociale, racconta le storie di chi la fa e serve a chi l’ascolta per decodificare la propria storia, individuale e sociale” (Sibilla, 2008, p. 219). E’ negli anni ottanta che nasce un nuovo modo per ascoltare la musica c’è un vero e proprio passaggio dai supporti analogici ai supporti digitali: sulla scena del panorama musicale nasce il compact disc (cd).
Il cd a differenza del disco in vinile produce un suono ad alta definizione mentre quello vinile produceva un fruscio di fondo effetto dato dal trascinamento della puntina del giradischi. Infatti mentre il vinile forniva all’ascoltatore un suono leggermente disturbato, con il Cd le tracce sonore sono lette attraverso il laser che vengono trasformate in una serie di numeri binari. La musica quindi è scandita attraverso numeri (Manovich, 2001). Anche l’aspetto estetico ed economico muta del tutto: il cd compare sul mercato molto piccolo e con un costo elevato, mentre il disco vinile era di grandi dimensioni con una copertina pari ad esso, su cui erano scritte i testi delle canzoni. Quindi cambia la grafica, cambia il costo e cambiano le dimensioni. Si assiste, dunque, ad un passaggio significativo dalla fase analogica dove gli attori principali erano i dischi in vinile e il nastro magnetico, alla fase digitale dove protagonista indiscusso è il compact disc. Negli anni 90 grazie alla nascita del pc e del masterizzatore, che collegato ad esso, è stato possibile creare, diverse copie identiche all’originale, ma non solo, il personal computer da nuove possibilità di creare musica personalizzata ad ogni ascoltatore.
Insomma la tecnologia digitale influenza, propone nuovi modi di fruire e realizzare il prodotto musicale creando nuove opportunità creative. Middletton (1990, trad. it. p.100) afferma che il processo tecnologico oltre che a modificare la musica nella sua località “stimola anche nuove tecniche artistiche, nuovi modi produttivi e nuove interazioni sociali, spostando l’arte dall’ambito della contemplazione rituale o disinteressata all’ambito della vita quotidiana”.

Questo brano è tratto dalla tesi:

Popular Music e Media Digitali

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Informazioni tesi

  Autore: Veronica Cotena
  Tipo: Diploma di Laurea
  Anno: 2011-12
  Università: Università degli Studi di Napoli - Federico II
  Facoltà: Sociologia
  Corso: Sociologia
  Relatore: Raffaele Savonardo
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 35

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Parole chiave

musica
popular music
sociologia della musica
media digitali
suono digitale
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