Ripensare la fiaba tramite l'impiego delle nuove tecnologie didattiche
Una soluzione: il media educator
Fino ad ora la scuola, nella sperimentazione della media education e delle tecnologie nella didattica, utilizza due diverse strategie per quanto riguarda i ruoli del personale docente:
1. i compiti vengono assegnati ai docenti zelanti che sono in grado di utilizzare anche a scuola le loro competenze mediali personali, spesso apprese tramite l'autoformazione e non con dei corsi di aggiornamento promossi dalla scuola, anche se è molto difficile che con l'autoformazione si raggiungano livelli tali da poter soddisfare le richieste della media education;
2. si ricorre a un esperto esterno alla scuola che viene assunto per un determinato numero di ore e per specifici argomenti, anche se è molto difficile che un esperto possa trovare le giuste strategie didattiche per lavorare con bambini e ragazzi.
Nel quindicennio 90/2003 si è sperimentata in Italia una nuova figura, formata e competente a livello di media education ma anche competente sul piano didattico ed educativo, che viene definita con il termine media educator.
Il media educator “è una nuova figura professionale che svolge un’attività educativa e didattica finalizzata a sviluppare la comprensione critica dei mass media, la loro natura e le tecniche e i linguaggi utilizzati nella costruzione dei messaggi divulgati”, utile sia per interventi in campo scolastico che extrascolastico (ad esempio nelle ludoteche, nei centri d'aggregazione, nelle biblioteche), alla quale sono ascritti diversi ruoli:
1. di consulente interno; in seguito a delle consulenze esterne con un esperto la scuola potrebbe decidere di continuare dei percorsi già avviati, magari consorziandosi con altre scuole che si dividono tra loro il consulente, che interviene nei vari plessi per coordinare e supervisionare il lavoro degli insegnanti, senza necessariamente far parte dell'organico scolastico; la difficoltà di questa opzione sta nella discontinuità degli interventi, spesso sporadici e incompleti.
2. Di responsabile di servizio; per coordinare tutte le attività legate ai media e le tecnologie, all'interno di una scuola o di un servizio inserendo il media educator all'interno dell'organico scolastico, oppure, in una struttura extrascolastica il media educator potrebbe assumere la figura del responsabile dei servizi tecnologici all'interno di una biblioteca o di una ludoteca o di un comune; in questo caso sarebbe garantito un intervento continuativo.
Oltre che concepire il media educator in queste due accezioni, potrebbe anche essere pensato come una competenza distribuita: anziché identificare la figura del media educator in quella di un esperto con competenze specifiche la si potrebbe identificare nei componenti di un'organizzazione (scuola o extrascuola) che grazie alle loro competenze sono in grado di integrare i media nella didattica Secondo Marazzi e Rivoltella la figura del media educator, in qualsiasi accezione di quelle sopra descritte, dovrebbe lavorare seguendo due linee: “una sistemica, in base alla quale sia l'organizzazione stessa ad essere resa consapevole (e corresponsabile) della media education; una ecologica, che si traduca in una regia didattica capace di integrare tutti i media in relazione ai bisogni e ai contesti”.
La figura di un esperto spesso è necessaria in alcune situazioni, ad esempio quando gli insegnanti perdono credibilità nei confronti dei ragazzi in seguito all'uso delle tecnologie a scuola; molti ragazzi ammettono di non aver mai usato Internet a scuola, altri ammettono di averlo usato ma non sono in grado di descrivere il tipo di lavoro svolto, e altri ancora affermano che Internet è accessibile solo in orari extrascolastici, in quanto nel corso della lezione rappresenta una perdita di tempo; dunque la voglia e l'entusiasmo dei ragazzi di fronte a Internet spesso è stroncata dalla scuola, che lo riduce al minimo, e dalla poca formazione degli insegnanti, che non sono in grado di inserirlo nella didattica, come si può evincere da questa testimonianza di un ragazzo di 16 anni:
«Sono legati alla tradizione dell'insegnamento-dice-o forse, tipo matematica, non è che puoi usarlo molto. Preferisce spiegarlo lei.. Comunque anche altri professori magari preferiscono dirlo loro perché dicono “Caspita, io sono capace di spiegarlo, lo voglio dire io”. Poi, magari, dandoci questi compiti, facendoci andare a cercare su Internet i genitori pensano che loro non hanno voglia di insegnare, di spiegare»;
spesso dunque sono gli alunni i primi a non ritenere necessari media e tecnologie a scuola, in quanto vedono i loro insegnanti -anche quelli ritenuti più preparati degli “incompetenti” per quanto riguarda queste novità; anche per questo spesso si è sentita la necessità di una figura esterna. Nel corso della sperimentazione della figura del media educator si è visto però come non sempre con questa figura si risolvono i problemi legati a media e tecnologie; come già detto, anche questa soluzione può presentare difficoltà e inconvenienti, sia sul piano didattico che su quello temporale, in quanto spesso gli interventi sono sporadici e discontinui. E non sempre è necessario ricorrere alla figura del media educator: spesso sono i docenti che -come già detto-, grazie ad una continua autoformazione personale e -più raramente- grazie a dei corsi organizzati dalle scuole più virtuose e attente a queste nuove necessità, sono in grado di integrare i media nella didattica, promuovendo un lavoro scolastico attivo e dinamico mediante l'uso delle tecnologie, e promuovendo una lettura critica di queste, riuscendo a espletare dunque quelle che sono le funzioni base della media education. Non è dunque necessario escludere l'insegnante dalla media education delegando tutto il lavoro a un esperto, ma è possibile una collaborazione tra insegnanti ed esperti dei media, anche se questo non è facile come sembra: spesso tra queste figure professionali ci sono ostilità, sfiducia reciproca e numerose incomprensioni e critiche sui modi di fare e di agire.
Questo brano è tratto dalla tesi:
Ripensare la fiaba tramite l'impiego delle nuove tecnologie didattiche
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Informazioni tesi
Autore: | Giovanna Pinna |
Tipo: | Laurea I ciclo (triennale) |
Anno: | 2011-12 |
Università: | Università degli Studi di Sassari |
Facoltà: | Lettere e Filosofia |
Corso: | Scienze dell'educazione e della formazione |
Relatore: | Fabio Pruneri |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 96 |
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