Calcolo di un edificio multipiano in zona sismica.
Effetto delle Tamponature sul Periodo della Struttura
L’Ordinanza, al § 4.4, ribadisce che il modello della struttura su cui verranno effettuate le analisi deve rappresentare in modo adeguato la distribuzione di massa e rigidezza effettiva, considerando, laddove appropriato, il contributo degli elementi non strutturali.
Un primo problema nasce laddove viene indicato che bisognerebbe considerare, nella modellazione della struttura, la presenza di elementi non strutturali, qualora ciò sia appropriato (posso immaginare che con il termine “appropriato” il legislatore voglia riferirsi a quegli elementi non strutturali il cui contributo sia significativo e che se trascurati non consentono di cogliere in maniera corretta il comportamento della struttura).
Nel caso, come questo, di edifici in cemento armato, il discorso degli elementi si riduce a valutare il comportamento da tenere nei riguardi delle tamponature, siano esse interne o esterne; è prassi comune infatti l’uso di non considerarle nel calcolo strutturale, ma solo di introdurle come carichi (lineari o areali), commettendo in tal modo un’approssimazione che io voglio, nelle righe seguenti, andare ad evidenziare.
Considerando che le masse in gioco nei due casi sono sempre le stesse, in quanto sarebbero inseriti o semplicemente come pesi o come elementi strutturali dotati di peso proprio, abbiamo le seguenti alternative:
- Trascurarli nella modellazione strutturale, inserendoli solo come pesi; è quello che ho fatto nella modellazione del mio telaio piano in direzione X.
In codesto caso ricordo gli effetti a cui vado in contro: calcolerò la struttura sotto l’effetto di forze più alte perché la struttura, in assenza di tamponature, avrà un periodo minore.
A mio avviso questa è la scelta più sensata perché al momento del sisma, per effetto del comportamento fragile dei pannelli, questi ultimi potrebbero cedere per primi; non offrendo resistenza la sisma il resto della struttura si troverebbe così a dover fronteggiare forze più alte rispetto a quelle pensate in fase di progetto.
Inserirli nella modellazione strutturale.
In tal caso le forze inerziali sono più basse, gli elementi strutturali (travi, pilastri, ecc) per tale motivo, anche perché aiutati nel modello di calcolo dai pannelli che assorbiranno un’aliquota non trascurabile delle forze sismiche in gioco, saranno dimensionati per sollecitazioni minori. E’ necessario però in questo caso tener conto degli effetti localizzati (§ 5.6.3) che le tamponature hanno sugli elementi strutturali. Infine voglio ricordare che seguendo tale metodologia si dovrà, in fase di realizzo della costruzione, adottare opportuni accorgimenti tesi ad assicurare la solidarietà con la struttura di cui si è tenuto conto nel calcolo.
Con questo spero di aver dato sufficiente delucidazioni su un’altra delle mie importanti scelte a livello di calcolo.
Questo brano è tratto dalla tesi:
Calcolo di un edificio multipiano in zona sismica.
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Informazioni tesi
Autore: | Mirko Spagnotto |
Tipo: | Laurea I ciclo (triennale) |
Anno: | 2005-06 |
Università: | Politecnico di Torino |
Facoltà: | Ingegneria |
Corso: | Ingegneria edile |
Relatore: | Francesco Bellino |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 412 |
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