Ada Boni e la sua rivista ''Preziosa''. Rivista di economia domestica per signore (1915-1959)
Buona cucina a buon mercato: i primi anni di ''Preziosa''
Buona cucina a buon mercato fu, come abbiamo già potuto vedere, il titolo delle prima rubrica di cucina allestita per "Preziosa".
All’interno di questo spazio la direttrice proponeva ricette invitanti, gustose, ma anche attente al portafogli delle lettrici. Il segreto per ottenere piatti prelibati senza spendere troppo stava principalmente nel saper scegliere gli ingredienti, privilegiando quelli di stagione. Ecco perché, al fianco delle ricette di primi piatti e timballi non mancavano mai insegnamenti per la preparazione di conserve da riporre in credenza per i mesi di magro.
Quando "Preziosa" esordì, nel febbraio del 1915, la prima Guerra Mondiale non era ancora cominciata. La popolazione italiana era divisa in diverse fasce economiche: contadini, operai, borghesi e, in cima alla scala sociale, i ricchi, generalmente proprietari terrieri o dirigenti di grandi industrie, ogni gruppo con diverse abitudini, possibilità ed esigenze. L’Italia arrivava da un periodo di “intenso sviluppo economico e di trasformazione sociale”, ma dal 1907 era entrata in recessione.
Anche prima dello scoppio della Grande Guerra, dunque, l’Italia era già “in forte difficoltà”.
La famiglia borghese del primo Novecento - il pubblico privilegiato da Ada Boni - godeva di un certo benessere, non sufficiente, però, ad essere definita ricca.
Prima che il conflitto causasse cambiamenti nelle consuetudini della popolazione italiana e di quelle europee, quindi, la famiglia borghese era sì in grado di concedersi divertimenti, svaghi e “vita di società”, ma non era dispensata dal preoccuparsi di far quadrare i conti, soprattutto se voleva mantenere il proprio status di benestante.
Volendo essere interprete delle esigenze di quella piccola e media borghesia impegnata a garantirsi una buona immagine senza spendere cifre troppo grandi che la famiglia non poteva sostenere, Ada Boni iniziò subito, con "Preziosa", ad offrire ricette che potessero, seppure con una spesa minima, tenere alto il nome della famiglia ed essere degne del proprio rango di borghesi.
D’altra parte, all’alta cucina ci avevano già pensato tutti gli altri ricettari, quelli scritti per i professionisti del settore, ovvero i cuochi dei numerosi ristoranti dislocati su tutto il territorio italiano. La cucina di lusso offerta agli esperti in queste pubblicazioni non era alla portata delle famiglie medio-borghesi italiane, sia per una mera questione di costi, sia per mancanza di conoscenze di base che ne rendessero possibile la preparazione.
Salse, aspic, gelatine e timballi, realizzati con carni pregiate o pesci, paste all’uovo con numerosissimi ingredienti, erano materia esclusiva di chi tra i fornelli lavorava e non per chi si avvicinava ad essi soltanto per provvedere al sostentamento della propria famiglia.
Questo brano è tratto dalla tesi:
Ada Boni e la sua rivista ''Preziosa''. Rivista di economia domestica per signore (1915-1959)
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Informazioni tesi
Autore: | Martina Paolucci |
Tipo: | Tesi di Laurea Magistrale |
Anno: | 2011-12 |
Università: | Università degli Studi di Torino |
Facoltà: | Lettere e Filosofia |
Corso: | Produzione e Organizzazione della Comunicazione e della Conoscenza |
Relatore: | Luciana Giacheri Fossati |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 170 |
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