La valutazione dell'efficacia degli interventi formativi secondo il modello dialogico
Il Modello Dialogico nelle scienze umane
Il modello teorico di cui le scienze–logos possono dotarsi per sostanziare le pratiche operative coerentemente con gli assunti teorici alla base e che proponiamo come riferimento in questa sede è il “modello dialogico”. Partendo dall'assunzione teorica della dimensione processuale di costruzione di realtà, questo modello opera in termini di trasformazione dei processi.
Il suo utilizzo consente di abbandonare i riferimenti a una “realtà di fatto” (e quindi il realismo monista) e muoversi in una realtà costruita tramite la negoziazione e discorsivamente intesa. "Il modello dialogico parte quindi dall’assunzione teorica delle pratiche discorsive come generative di “realtà”, individuando le prassi operative negli artifici retorici, ovvero negli stratagemmi discorsivi che consentono di “cogliere”, descrivere e trasformare le pratiche discorsive, ovvero di “spostare” il piano di generazione della realtà". (www.svoltaparadigmatica.it)
Di seguito andiamo a descrivere gli assunti fondativi del Modello Dialogico (alcuni di questi son già stati in parte toccati durante la trattazione precedente):
- Dimensione processuale: non esiste una realtà “data”, ma in continuo cambiamento. Coerentemente lo studio è sul processo e non sul contenuto.
- Casualità: in una dimensione processuale non si parla di determinismo, bensì di caso. La casualità permette di tracciare qualsiasi processo discorsivo in qualsiasi momento cronologico e proprio per queste caratteristiche non sono mai precluse le possibilità di intervenire sulle creazione di senso dei parlanti.
- Descrizione: coerentemente con i presupposti epistemologici, questo modello non ha la finalità di esplicare, bensì di descrivere la modalità con cui si genera il processo. Nella descrizione non si risponde al “perché” ma al “come” e questa differenza è sostanziale nelle prassi operative in quanto non si interviene mai sulle cause, bensì si introducono nuovi elementi per generare altro rispetto a quanto è stato già descritto.
- Legame retorico-argomentativo: la forza della retorica è il fondamento dell'efficacia delle produzioni discorsive. Viene affermato reale, secondo senso comune, il processo discorsivo che si imprime con maggiore efficacia retorica in termini di pervasività, cioè quello che si distingue dalle altre possibilità di generazione di configurazioni discorsive.
- Anticipazione: il ricercatore/operatore può configurare anticipatamente gli scenari dialogici possibili, prima che questi si verifichino e quindi senza intervenire post hoc sugli avvenimenti. L’anticipazione delle configurazioni discorsive di realtà di senso comune che possono generarsi a partire dal testo che si ha a disposizione in un dato momento, nasce dall'analisi dei legami retoricoargomentativi in esso rilevati e dalla coerenza narrativa in atto.
- Repertorio discorsivo: "modalità finita di costruzione della realtà, linguisticamente intesa, con valenza pragmatica, che raggruppa anche più enunciati (denominati 'arcipelaghi di significato'), articolata in frasi concatenate e diffusa con valenza di asserzione di verità, volta a generare (costruire)/mantenere una coerenza narrativa". (Turchi, G.P., 'Dati senza numeri') I repertori discorsivi sono strumenti grazie ai quali si può etichettare il testo dei parlanti e avere uno spaccato del processo in cui si inserisce.
- Arcipelaghi di significato: contenuti che contribuiscono alla costruzione del repertorio discorsivo e sulle quali lo stesso è organizzato, strutturato e si dipana in termini narrativi in virtù della coerenza narrativa. Per senso comune sono le “tematiche” del testo.
- Coerenza narrativa: proprietà intrinseca dei processi discorsivi di creare legami retorico-argomentativi tra gli elementi costitutivi degli stessi, in modo tale da mantenere la congruenza e l'integrità della configurazione che si genera.
Questo brano è tratto dalla tesi:
La valutazione dell'efficacia degli interventi formativi secondo il modello dialogico
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Informazioni tesi
Autore: | Ambra Richiedei |
Tipo: | Tesi di Laurea Magistrale |
Anno: | 2012-13 |
Università: | Università degli Studi di Padova |
Facoltà: | Psicologia |
Corso: | Psicologia del lavoro e delle organizzazioni |
Relatore: | Gian Piero Turchi |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 179 |
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