Finanziamento della politica : profili comparati

L’art. 191 del Trattato che istituisce la CE (ex art. 138 A) stabiliva che "[i] partiti politici a livello europeo sono un importante fattore per l’integrazione in seno all’Unione" e che "Essi contribuiscono a formare una coscienza europea e ad esprimere la volontà politica dei cittadini". Nel 2001, si è poi inserito il secondo comma il quale attribuisce a un Regolamento, adottato dal Consiglio mediante “procedura di codecisione”, il compito di determinare "lo statuto dei partiti politici a livello europeo e in particolare le norme relative al loro funzionamento". Tant’è che nel novembre 2003 fu approvato il Reg. CE n. 2004/2003 del Parlamento europeo e del Consiglio, modificato poi dal Reg. 1524/2007.

Prima del 2003, invece, si finanziavano solo i gruppi parlamentari. Col Trattato di Lisbona, poi, la formula "[i] partiti politici a livello europeo sono un importante fattore per l’integrazione in seno all’Unione" è stata sostituita da quella secondo la quale "i partiti politici a livello europeo contribuiscono a formare una coscienza politica europea e ad esprimere la volontà dei cittadini dell’Unione".
Specificamente sul tema del finanziamento, il citato Reg. 2004/2003 però non può considerarsi una sorta di "legge europea"389 perché si limita ad indicare sommari caratteri dei partiti politici europei. Tra i quali assume rilevanza quello del godimento della personalità giuridica nello Stato membro nel quale il partito ha sede.

Una disposizione che portò Italia, Danimarca e Austria a votare contro, considerato, ad esempio nel caso italiano, la tradizionale considerazione del partito come associazione non riconosciuta. Occorre però evidenziare che il Regolamento definisce il partito politico come associazione di cittadini che persegue obiettivi politici, e che è riconosciuta o istituita in conformità dell’ordinamento giuridico di almeno uno Stato. Ma di fronte a tale imposizione, i partiti politici europei hanno optato per la veste giuridica di “associazione internazionale senza scopo di lucro”, definita in particolare dalla legislazione belga. Un altro atto, la Risoluzione del Parlamento europeo del 23 Febbraio 2006, ha fatto pressione in modo esplicito affinchè venga assegnata agli europartiti una “personalità giuridica” valida anche in ambito nazionale. Un atto nel quale il Reg. 2004/2003 è inquadrato solo come “primo passo” per creare un quadro giuridico per i partiti europei.

Il Reg.2004/2003, comunque, richiede anche l’obbligo di rispettare, nel programma e nell’azione, i “principi sui quali è fondata l’Unione europea”, vale a dire i principi di libertà, democrazia, di rispetto dei diritti dell’uomo, delle libertà fondamentali e dello Stato di diritto. […]
Gli stanziamenti possono essere utilizzati soltanto per coprire le spese direttamente collegate agli obiettivi indicati nel programma politico, ed è dubbio se possano essere finanziate campagne elettorali in quanto l’originaria proposta della Commissione vietava tale possibilità.