La metodologia LCA (Life Cycle Analysis). Sfide e potenzialità per il futuro.
La situazione italiana LCA
Oggi anche l’Italia cerca di riportarsi al passo con la metodologia LCA e i suoi utilizzi. Il simbolo principale di questo recente impegno è costituito da "La Rete Italiana LCA", un'iniziativa lanciata da ENEA nel 2006 a Bologna nel corso del workshop "Sullo stato dell’arte e prospettive degli studi di Life Cycle Assessment in Italia" e finalizzata a favorire la diffusione della metodologia attraverso la creazione di un network per lo scambio di informazioni, metodologie e buone pratiche sullo stato dell’arte e sulle prospettive del LCA in Italia.
Come si può leggere sul suo sito web ufficiale, "La Rete Italiana LCA" intende raccogliere tutte le figure coinvolte nello sviluppo ed applicazione del Life Cycle Assessment in Italia, con lo scopo di promuovere lo scambio di informazioni e buone pratiche sullo stato dell’arte e le prospettive degli studi di LCA in Italia, favorire la diffusione della metodologia a livello nazionale, stimolare l’incontro tra i soggetti e favorire i processi di networking tra diversi operatori del settore per la realizzazione di progetti a livello nazionale e internazionale.
"(…) Mentre pubblica amministrazione e sistema produttivo stanno convincendosi che la Green Economy e l‘eco-innovazione siano le migliori opportunità per uscire dalla crisi, forse ancora non è ben compreso il ruolo chiave che in questo processo l‘LCA può (deve) giocare. È questo il compito primario a cui la Rete deve puntare: favorire una piena consapevolezza sui temi dell‘approccio di ciclo di vita, continuando a promuovere la ricerca e lo sviluppo delle capacità dei ricercatori e degli analisti" (Paolo Masoni, La Rete Italiana LCA: prospettive e sviluppi del Life Cycle Assessment in Italia, 2011)
Nel contesto attuale in cui l‘LCA e l‘approccio di ciclo di vita stanno diventando sempre più strumenti necessari per la definizione di politiche pubbliche e per la competitività delle imprese, si è stata sentita anche in Italia "la necessità di un soggetto terzo che si faccia garante della qualità scientifica dei sempre più numerosi studi di LCA che si stanno sviluppando e che possa operare al contempo da "banca" dei casi studio per la messa a disposizione di dati affidabili"
Le difficoltà maggiori che si incontrano oggi nell’operare nel campo dell’LCA in Italia riguardano la scarsità di dati e informazioni sulle produzioni italiane, e la necessità di adattare metodi di caratterizzazione e valutazione (Eco-Indicator 99, EPS 2000 ecc.) già esistenti all’estero alla realtà del Paese, tenendo conto delle categorie di danno prevalenti nel contesto ambientale, sociale e culturale italiano, del diverso impatto che una stessa sostanza ha nel territorio italiano rispetto ad un altro territorio, ecc. Poiché nessun metodo è perfettamente adeguato alla realtà italiana, il gruppo ENEA ha lavorato e sta ancora lavorando a modifiche ai metodi esistenti e, grazie alla ricerca, punta a un miglioramento progressivo tramite un’armonizzazione delle logiche di base verso un metodo condiviso.
La Rete organizza gruppi di lavoro e conferenze sul tema LCA; tra questi realizza annualmente un‘indagine sullo stato dell‘arte dell‘LCA in Italia: la mappatura nazionale dei gruppi e delle attività nel campo dell‘analisi del ciclo di vita. Tale indagine è curata da ENEA e presenta un quadro di riferimento della realtà italiana rivolta alla comunità scientifica, alle imprese e alle pubbliche amministrazioni.
Nel 2011 è stato eseguito un lavoro di aggiornamento della mappatura dei gruppi e delle attività italiane nel campo del Life Cycle Assessment; l'indagine è stata pubblicata nel volume edito da ENEA dal titolo: "La Rete Italiana LCA: prospettive e sviluppi del Life Cycle Assessment in Italia", presentato l'8 giugno 2011 al Convegno della Rete Italiana LCA a Roma.
Quello che si rileva da tale lavoro di analisi è innanzitutto l’evidenza di una maggiore presenza di gruppi LCA nel Nord e Centro Italia, al primo posto Lombardia e Emilia Romagna che, insieme, coprono il 39% degli iscritti alla mappatura.
Questo brano è tratto dalla tesi:
La metodologia LCA (Life Cycle Analysis). Sfide e potenzialità per il futuro.
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Informazioni tesi
Autore: | Francesca Giordana |
Tipo: | Laurea II ciclo (magistrale o specialistica) |
Anno: | 2010-11 |
Università: | Università degli Studi di Torino |
Facoltà: | Economia |
Corso: | Scienze dell'economia |
Relatore: | Enrica Vesce |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 147 |
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