Italia e Stati Uniti e il riformismo nei primi anni sessanta
Il programma del centrosinistra negli anni '60
Il primo documento significativo del nuovo governo fu la Nota aggiuntiva alla Relazione generale sulla situazione economica del paese, presentata in Parlamento dal ministro del Bilancio, Ugo La Malfa, il 22 maggio 1962. La Nota, scritta da Giorgio Fuà e Paolo Sylos Labini con la collaborazione di Luigi Spaventa, metteva in evidenza i progressi compiuti dal paese nel decennio precedente ma anche il «permanere di situazioni settoriali, regionali e sociali di arretratezza e di ritardo economico le quali, non riuscivano a trarre sufficiente stimolo dalla generale espansione del sistema».
Il modello di sviluppo, sostenuto dal dinamismo delle imprese, dalla accresciuta capacità di penetrazione dell'industria sul mercato internazionale e dall'ampia disponibilità della forza lavoro, aveva agito soprattutto sulla base del mercato. «Si deve tuttavia riconoscere», continuava La Malfa, che l'azione pubblica sebbene avesse talvolta «superato i limiti della tradizionale attività […] ha influito spesso limitatamente e talvolta attraverso specifici interventi non sufficientemente coordinati fra loro».
Questo modello di sviluppo era la causa, secondo la Nota, di squilibri quali la svalutazione del ruolo dell'agricoltura, la divaricazione del dualismo fra Nord e Sud, dei movimenti di migrazione interna, dell'insufficiente aumento dei servizi sociali e dei consumi privati. L'intervento statale era necessario perché le forze operanti sul mercato non erano in grado di affrontare questi squilibri né di garantire allo sviluppo una qualità diversa. Gli strumenti di tale politica erano la programmazione e la spinta coordinata di una serie di riforme.
Alle critiche contro la programmazione, provenienti da destra e dall'interno della DC, la Nota replicava che «anche volendo ammettere che lo sviluppo spontaneo finirà, prima o poi, con l'investire le zone e i settori meno sviluppati del Paese, si verrebbe a configurare la risoluzione dei problemi oggi aperti alla nostra economia lungo uno spazio di tempo che senza dubbio è da giudicarsi troppo lungo».
Gli obiettivi della programmazione erano la conservazione dei ritmi di sviluppo raggiunti alla fine degli anni Cinquanta, il superamento dei tradizionali squilibri, la modernizzazione dello Stato e delle politiche sociali. La programmazione economica doveva interessare tutti i settori, ma nella Nota si indicavano alcune priorità: l'agricoltura ed il Mezzogiorno, il rafforzamento dei servizi sociali con particolare riguardo all'istruzione, alla sanità e le abitazioni.
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Le citazioni sono tratte da U. La Malfa, "Problemi e prospettive dello sviluppo economico italiano. Nota aggiuntiva", in Ministero del Bilancio, La programmazione economica in Italia, Roma 1967.
Questo brano è tratto dalla tesi:
Italia e Stati Uniti e il riformismo nei primi anni sessanta
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Informazioni tesi
Autore: | Alessandro Caprilli |
Tipo: | Laurea I ciclo (triennale) |
Anno: | 2010-11 |
Università: | Università degli Studi di Firenze |
Facoltà: | Scienze Politiche |
Corso: | Scienze politiche e delle relazioni internazionali |
Relatore: | Mauro Campus |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 68 |
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