Lo sviluppo della narrazione e della memoria autobiografica alla luce della Teoria dell'Attaccamento

Secondo la prospettiva costruttivista, l’esperienza della realtà, come si è visto, è costruita in modo attivo dal soggetto, che è mosso dal bisogno di dare senso a ciò che lo circonda. Guidano (1996), all’interno di quest’ottica, sostiene che «ogni conoscenza e ogni osservazione sono autoreferenziali», e ciò determina la rappresentazione della relazione tra il soggetto e l’oggetto della sua osservazione, quindi non la mera rappresentazione della realtà esterna.

Questa attenzione volta all’osservazione, che riflette sé stessa e le caratteristiche insite nell’osservare in modo personale, si delinea come un importante contributo all’idea che l’esperienza è inseparabile dalla conoscenza (Guidano, 1996). Ogni personale attribuzione di significato, è fortemente influenzata dal contesto culturale e dai gruppi sociali di cui l’individuo è parte, nonché dalle strutture di conoscenza sviluppate nella sua storia personale. L’esperienza vissuta si ripresenta così ad un livello più astratto, attraverso la dimensione simbolica, e si riconfigura in una storia personale, garantendo un certo grado di stabilità e di permanenza di sé (Arciero e Guidano, 1999; cit. in Bara, 2005).

Secondo Guidano (1991) «ciò avviene grazie a un processo di circolarità senza fine, tra l’esperienza immediata di sé, definita dall’“Io” che agisce ed esperisce, e il senso di Sé più astratto ed esplicito, che deriva dal riferire al sé quella stessa esperienza, ossia il “Me” che osserva e valuta». In tal modo, la valutazione segue sempre l’esperienza di essere nel mondo, di cui l’individuo si appropria attraverso l’attribuzione di significato. Si tratta di un processo continuo di riordinamento del senso di sé (Bara, 2005).

La capacità autoriflessiva del soggetto, che determina questo processo di spiegazione dell’esperienza vissuta, permette di ordinarla in temi e significati. Il significato che viene assegnato all’esperienza, si configura dunque come un “significato personale”, che permette al soggetto di percepire la coerenza e la continuità del proprio Sé (Guidano, 1996).
Ogni significato personale, è imprescindibilmente legato all’intersoggettività, in quanto la conoscenza di sé e del mondo è possibile solo in relazione agli altri. Ciò appare evidente soprattutto per quanto riguarda la capacità di auto-individuazione, che supporta lo strutturarsi di un Sé stabile attraverso la differenziazione tra sé e gli altri, e tramite la capacità di guardare a sé stessi mediante la percezione della prospettiva altrui (Ibidem).

Inoltre, in questo processo, il linguaggio offre un’ulteriore dimensione esperienziale, poiché sostiene il raggiungimento di una condivisione complessa dell’esperienza e dei significati che ad essa vengono attribuiti in modo personale. Il linguaggio si configura, in tal modo, come uno strumento peculiare per incrementare il riordinamento dell’esperienza e della continuità del senso di sé (Ibidem).