Limiti del PIL tra sostenibilità e benessere
Uso dei prezzi nel conteggio del PIL e limiti accertati
Le critiche al PIL, il principale indicatore economico comunemente in uso a livello internazionale, sono nate subito dopo la sua creazione, per calcolarlo le norme sono internazionali, ed il suo compito è quello di misurare la produzione di mercato, anche se è spesso considerato una misura del benessere economico.
Sembra che con il passare del tempo, la distanza tra i risultati delle misurazioni del benessere, e la percezione che hanno di esso gli individui, aumenti, creando diffidenza nelle informazioni che provengono dall'economia.
Quella del 2008 è una delle peggiori crisi finanziarie ed economiche della storia, molti economisti pensano che uno dei motivi per cui questa crisi ha colto di sorpresa, è che ci sia un sistema di misurazione sbagliato, sistema costituito da indicatori privati e pubblici non in grado di far comprendere che la crescita dell'economia mondiale tre il 2004 e il 2007, stava avvenendo a scapito di una crescita futura. Alcune performance erano crescite apparenti, profitti che si basavano su prezzi gonfiati da una bolla, probabilmente se ci fosse stata più consapevolezza dei limiti di misure come il PIL, ci sarebbe stata meno euforia negli anni precedenti la crisi.
E' come se i "piloti" che guidano le economie, cerchino di seguire una rotta con una "bussola" poco affidabile.
L'utilizzo del PIL è importante perchè questo tipo di valutazione monetaria rende facile aggregare quantità di diversa natura, ma questo presenta degli inconvenienti. Il PIL ingloba tutti i beni finali in un unico numero, senza differenziare il consumo delle famiglie delle imprese o dei governi, i prezzi di mercato, quando i mercati funzionano in modo corretto, dovrebbero riflettere gli apprezzamenti da parte dei consumatori, e osservare a prezzi costanti, le quantità di beni e servizi che entrano nel calcolo del PIL, questo sembra essere, per chi prende decisioni politiche, un modo ragionevole di fare il punto sugli standard di vita.
Si possono individuare subito delle problematiche, ad esempio non esistono prezzi per certe tipologie di beni e servizi, è il caso di un'assicurazione sanitaria gratuita pagata dallo stato, e se esistesse un prezzo per questo tipo di beni e servizi, potrebbe discostarsi dalla valutazione che la società gli attribuisce.
Un altro problema è che mentre le quantità e i prezzi sono facilmente misurabili, la stessa cosa non si può dire per le dinamiche di cambiamento dei prodotti nel tempo, infatti la variazione della qualità dei prodotti può avvenire molto rapidamente, soprattutto in un settore importante come quello tecnologico, a volte questa qualità può essere molto difficile da decifrare, ad esempio per i servizi finanziari, per i servizi educativi, per i servizi medici, per le attività di ricerca.
La raccolta di dati utili è resa più difficile, dal fatto che sempre più scambi avvengono in internet.
Le variazioni della qualità sono fondamentali per la misurazione del reddito reale e del consumo reale. Non tenere conto delle variazioni di qualità equivale a non avere un indicatore corretto dell'inflazione, ad esempio sottovalutare un miglioramento della qualità, fa sopravvalutare il tasso di inflazione, sottovalutando quindi il reddito reale.
Per fare in modo che i prezzi rispecchino realmente l'apprezzamento dei beni e servizi, è necessaria una disposizione libera di informazioni non come avviene ad esempio per prodotti finanziari complessi, o per l'offerta di servizi da parte di società di telecomunicazioni.
Questo non vuol dire che l'uso dei prezzi è di per sé sbagliato, ma ci vuole prudenza.
Vi sono alcune carenze accertate del PIL, come indicatore del tenore di vita, e per questo si possono attuare delle migliorie:
1. Nei conti nazionali dare importanza oltre al PIL, ad altri indicatori
2. Migliorare la misurazione pratica delle principali attività di produzione(in particolare servizi sanitari ed istruzione)
3. Mettere in evidenza il punto di vista delle famiglie, per le considerazioni sul tenore di vita
4. Aggiungere dati informativi sulla distribuzione del reddito, il consumo e la ricchezza ai dati sull'evoluzione di questi elementi
5. Ampliare la portata di ciò che viene misurato, dirigendosi anche verso quelle attività economiche non considerate dal mercato.
Questo brano è tratto dalla tesi:
Limiti del PIL tra sostenibilità e benessere
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Informazioni tesi
Autore: | Michelangelo Pacifico |
Tipo: | Tesi di Laurea Magistrale |
Anno: | 2011-12 |
Università: | Università degli Studi di Milano |
Facoltà: | Scienze Politiche |
Corso: | Economia e Finanza |
Relatore: | Luciano Pilotti |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 71 |
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