Il mercato del lavoro e le politiche di welfare di fronte all'invecchiamento della popolazione. Il caso italiano nel quadro europeo.
Il pensionamento come evento finale della storia lavorativa dell'individuo?
Il pensionamento è un fenomeno complesso e in tale complessità va affrontato. Spesso viene ancora considerato come un transito dall'attività lavorativa all'inattività. Prova ne è che l'immagine del pensionato collettivamente condivisa ci rimanda ad un anziano che è passato da una condizione di partecipazione attiva alla costruzione del benessere collettivo ad uno status di mera passività in cui vive a carico della società. La realtà appare invece assai diversa. La cessazione di un'attività lavorativa non implica necessariamente andare in pensione (come dimostrato da quei lavoratori anziani espulsi dal mercato del lavoro che restano relegati in un limbo non avendo gli anni contributivi minimi, né l'età di anzianità per andare in quiescenza); né tanto meno il percepire la pensione esclude la possibilità di svolgere altri lavori, remunerati e non. Si è già visto che il semplice innalzamento dell'età pensionabile non genera automaticamente il prolungamento dell'attività lavorativa. Piuttosto, come si è visto nel capitolo precedente, è essenziale favorire le condizioni che incoraggino il reclutamento e il mantenimento in organico dei lavoratori anziani da parte dei datori di lavoro e che rafforzino la motivazione delle persone a lavorare più a lungo.
Oggi, in un contesto in cui l'età di pensionamento è costantemente messa in discussione da una normativa in continua evoluzione, i lavoratori si trovano a dover affrontare problematiche importanti a causa di incertezze future: a che età poter andare in pensione? Come mantenersi il posto di lavoro attuale ed evitare la criticità di un'espulsione in età avanzata? Come garantirsi una contribuzione continuativa che corrisponda ai requisiti minimi per riscuotere la futura pensione? Come procurarsi per tempo forme di sostegno integrativo per affrontare la futura vita da pensionato? A questi quesiti se ne aggiungono altri conducibili alla necessità di ricostruzione di una nuova identità: Come cambierà la vita dopo la pensione? Chi sarò senza un lavoro? La vita extra-professionale sarà significativa? Queste domande sono tutt'altro che irrilevanti ed assumono risposte diverse in base alla soggettività dei lavoratori e alla propria storia individuale ed esperienziale. Le risposte che ciascuna persona può e vuol dare potranno determinare svolte di pensionamento diverse. Per qualcuno l'uscita definitiva dal mondo del lavoro può rappresentare il raggiungimento dell'agognata e meritata liberazione del tempo da dedicare ad interessi personali e famigliari; per altri potrà essere l'occasione per costruire nuove esperienze significative, professionali o di volontariato; per altri ancora potrà concretizzarsi nel rischio di perdita della propria identità sociale o di riduzione del reddito. Nei primi due casi il ritiro dal lavoro sarà occasione di soddisfazione, mentre negli altri due sarà causa di ansia e insicurezza.
Il pensionamento appare un processo di lunga durata (con una fase di latenza) preceduto da un periodo di preparazione in cui il soggetto attua strategie di adattamento al contesto di riferimento attribuendo significati personali all'esperienza vissuta. L'individuo si deve districare tra fattori push di percezione negativa che lo spingono fuori dal mercato (problemi di salute, insoddisfazione lavorativa, compiti onerosi, stress, auto-percezione negativa dell'esperienza di lavoro...) e fattori di attrazione alla pensione valutati positivamente di tipo pull (buon reddito economico, richieste di cura dei famigliari, rete sociale di riferimento) e jump (interessi ludico-culturali e sociali).
Il pensionamento viene pianificato nella fase finale della carriera lavorativa, ma è il risultato di costruzioni di significato, talvolta ambivalenti, che ciascun lavoratore matura nell'arco dell'intera esperienza professionale. Tali percezioni concorrono ad incidere, insieme a fattori ambientali, sulle decisioni circa le modalità e i tempi di uscita dal mondo del lavoro. L'analisi e la valutazione di questi aspetti cognitivi non può dunque essere trascurata ai fini di un'efficace politica di invecchiamento attivo. [...]
Questo brano è tratto dalla tesi:
Il mercato del lavoro e le politiche di welfare di fronte all'invecchiamento della popolazione. Il caso italiano nel quadro europeo.
CONSULTA INTEGRALMENTE QUESTA TESI
La consultazione è esclusivamente in formato digitale .PDF
Acquista
Informazioni tesi
Autore: | Elena Dall'Amico |
Tipo: | Laurea II ciclo (magistrale o specialistica) |
Anno: | 2010-11 |
Università: | Università degli Studi di Torino |
Facoltà: | Scienze della Formazione |
Corso: | Scienze dell'educazione degli adulti e della formazione continua |
Relatore: | Adriana Luciano |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 230 |
FAQ
Come consultare una tesi
Il pagamento può essere effettuato tramite carta di credito/carta prepagata, PayPal, bonifico bancario.
Confermato il pagamento si potrà consultare i file esclusivamente in formato .PDF accedendo alla propria Home Personale. Si potrà quindi procedere a salvare o stampare il file.
Maggiori informazioni
Perché consultare una tesi?
- perché affronta un singolo argomento in modo sintetico e specifico come altri testi non fanno;
- perché è un lavoro originale che si basa su una ricerca bibliografica accurata;
- perché, a differenza di altri materiali che puoi reperire online, una tesi di laurea è stata verificata da un docente universitario e dalla commissione in sede d'esame. La nostra redazione inoltre controlla prima della pubblicazione la completezza dei materiali e, dal 2009, anche l'originalità della tesi attraverso il software antiplagio Compilatio.net.
Clausole di consultazione
- L'utilizzo della consultazione integrale della tesi da parte dell'Utente che ne acquista il diritto è da considerarsi esclusivamente privato.
- Nel caso in cui l’utente che consulta la tesi volesse citarne alcune parti, dovrà inserire correttamente la fonte, come si cita un qualsiasi altro testo di riferimento bibliografico.
- L'Utente è l'unico ed esclusivo responsabile del materiale di cui acquista il diritto alla consultazione. Si impegna a non divulgare a mezzo stampa, editoria in genere, televisione, radio, Internet e/o qualsiasi altro mezzo divulgativo esistente o che venisse inventato, il contenuto della tesi che consulta o stralci della medesima. Verrà perseguito legalmente nel caso di riproduzione totale e/o parziale su qualsiasi mezzo e/o su qualsiasi supporto, nel caso di divulgazione nonché nel caso di ricavo economico derivante dallo sfruttamento del diritto acquisito.
Vuoi tradurre questa tesi?
Per raggiungerlo, è fondamentale superare la barriera rappresentata dalla lingua. Ecco perché cerchiamo persone disponibili ad effettuare la traduzione delle tesi pubblicate nel nostro sito.
Per tradurre questa tesi clicca qui »
Scopri come funziona »
DUBBI? Contattaci
Contatta la redazione a
[email protected]
Parole chiave
Tesi correlate
Non hai trovato quello che cercavi?
Abbiamo più di 45.000 Tesi di Laurea: cerca nel nostro database
Oppure consulta la sezione dedicata ad appunti universitari selezionati e pubblicati dalla nostra redazione
Ottimizza la tua ricerca:
- individua con precisione le parole chiave specifiche della tua ricerca
- elimina i termini non significativi (aggettivi, articoli, avverbi...)
- se non hai risultati amplia la ricerca con termini via via più generici (ad esempio da "anziano oncologico" a "paziente oncologico")
- utilizza la ricerca avanzata
- utilizza gli operatori booleani (and, or, "")
Idee per la tesi?
Scopri le migliori tesi scelte da noi sugli argomenti recenti
Come si scrive una tesi di laurea?
A quale cattedra chiedere la tesi? Quale sarà il docente più disponibile? Quale l'argomento più interessante per me? ...e quale quello più interessante per il mondo del lavoro?
Scarica gratuitamente la nostra guida "Come si scrive una tesi di laurea" e iscriviti alla newsletter per ricevere consigli e materiale utile.
La tesi l'ho già scritta,
ora cosa ne faccio?
La tua tesi ti ha aiutato ad ottenere quel sudato titolo di studio, ma può darti molto di più: ti differenzia dai tuoi colleghi universitari, mostra i tuoi interessi ed è un lavoro di ricerca unico, che può essere utile anche ad altri.
Il nostro consiglio è di non sprecare tutto questo lavoro:
È ora di pubblicare la tesi