Strategie di formazione nel rapporto tutor-studente
La tutorship: una relazione educativa per apprendere
Il termine tutorship è data dal termine “tutor” (che abbiamo già spiegato nel paragrafo precedente) e il suffisso inglese “ship” il quale sottolinea che quest’ultima è sia un’abilità o capacità, sia una relazione. L’esercizio della tutorship sembra quindi legato tanto alle competenze specifiche, anche e soprattutto di tipo metodologico (su cui ci si soffermerà nella terza parte di questo capitolo), che di tipo relazionale. Attraverso entrambe queste competenze si vanno a produrre cambiamenti, ossia apprendimenti, negli individui coinvolti nella relazione che si configura, per definizione, come relazione educativa (Zannini, 2009) . Infatti, anche Piccardo e Benozzo (2002, p.186) definiscono la tutorship come “…processo relazionale, di natura squisitamente educativa, di volta in volta costruito, decostruito e ricostruito dalle dinamiche che si attivano tra coloro che danno vita all’azione di apprendimento”.
La tutorship è quindi una relazione educativa, nella quale le modalità comunicative, gli stili relazionali e le caratteristiche del setting (l’organizzazione dello spazio, del tempo, la strutturazione della comunicazione, delle regole ecc.) si combinano con uno stile dialogico e centrato sul soggetto che apprende. Grazie alla costituzione di questo tipo di setting e all’attivazione di una continua riflessione, la tutorship è in grado di attivare apprendimenti trasformativi, producendo ad esempio nuovi schemi di significato. La tutorship, è una relazione educativa basata sull’apprendimento dall’esperienza e sulla riflessione, dove diversi aspetti cognitivi, emotivi, simbolici, culturali si compenetrano.
La tutorship, si propone anche come una funzione educativa che presidia un campo d’esperienza, al fine di trasformare le dimensioni che derivano da tale esperienza in apprendimenti significativi, ossia in apprendimenti i quali comportano un processo non solo di conoscenza del mondo, ma anche di conoscenza di sé (Montana, 1996).
Ed è, infine, nel lavoro riflessivo sull’esperienza educativa che la tutorship trova la sua piena realizzazione, ossia nella riflessione sui cambiamenti non intenzionali che i processi educativi, formativi e istruttivi sono stati in grado di attivare nei soggetti che gli hanno attraversati (Zannini, 2009). L’impegno a promuovere la riflessione e la consapevolezza da parte dello studente riguardo il proprio modo di apprendere si rende necessaria non solo per facilitare il percorso in atto ma anche e soprattutto per renderlo autonomo in futuro. La tutorship può favorire l’attivazione di questi processi, e la trasformazione del ruolo di docente in facilitatore, nelle varie modalità di espressione che verranno messe in opera. [...]
Questo brano è tratto dalla tesi:
Strategie di formazione nel rapporto tutor-studente
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Informazioni tesi
Autore: | Kristela Bushkolaj |
Tipo: | Tesi di Master |
Master in | Master di I Livello |
Anno: | 2012 |
Docente/Relatore: | Guarcello Emanuela |
Istituito da: | Università degli Studi di Torino |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 54 |
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