Studio delle sindromi neurocomportamentali e delle asimmetrie posturali nel prematuro. Valutazione neuropsicomotoria e trattamento riabilitativo

Per sindrome neuro comportamentale del lattante ed asimmetria posturale neonatale si intende rispettivamente un quadro clinico e sintomatologico di anomalie neuromotorie e comportamentali per la prima e dello schema posturale e quindi prettamente neuromotorie, riscontrabili sin dai primi giorni di vita ad evoluzione e prognosi per lo più benigna per la seconda.
I sistemi funzionali che dominano quello che è lo sviluppo del controllo posturale sono di due tipi: il primo è quello mesencefalico e sottocorticale ossia quello più arcaico che è deputato essenzialmente al mantenimento posturale, alla funzione antigravitaria e quindi al tono dei muscoli estensori degli arti inferiori e dei muscoli dell’asse corporeo e che si mie linizza precocemente tra la 24° e 34° settimana di età gestazionale; il secondo è quello corticale che modera le reazioni posturali in ipertensione ed ha un ruolo predominante nella motricità fine ed in particolare nell’esecuzione dei movimenti indipendenti delle dita, nella precisione e velocità di manipolazione e si mielinizza tardivamente tra la 32° settimana di età gestazionale e il 2° anno di vita.


Da uno studio effettuato dagli stessi Allemand ed Ottaviano in cui furono individuate delle sindromi neuro comportamentali non lesionali in 219 neonati visitati per la prima volta tra il 13° e 28° giorno di vita (dal 1° febbraio 1987 al 30 dicembre 1990), è stato possibile effettuare follow-up mensili e individuare quindi le motivazioni e le cause: 24 neonati ad esempio erano stati portati solo per visite di controllo, 88 invece per nascita di gravidanza a rischio medio, 58 per presenza di segni o sintomi sospetti e 32 per nascita da gravidanza ad alto rischio.
La gravidanza a rischio infatti è uno delle condizioni patologiche reali o potenziali (fattori di rischio) più importanti che possono compromettere la salute o vita della madre, del feto o entrambi.

Queste condizioni sono alla base della morbilità e della mortalità materna fetale e neonatale; i fattori di rischio vanno distinti in primari e secondari: i primari sono quelli che esistono prima ancora della fecondazione e si dividono a loro volta in locali (correlati all’apparato genitale e alle gravidanze pregresse) e generali (correlati alla restante parte dell’organismo).