La consulenza finanziaria indipendente: storia, evoluzione normativa, prospettive future
L’offerta attuale e potenziale di consulenti finanziari indipendenti
Per quanto concerne l’offerta, è difficile reperire dati completi relativi al numero di consulenti finanziari indipendenti operanti in Italia, essendo questo un mercato relativamente giovane e dinamico (infatti il mercato della consulenza si sta sviluppando velocemente).
Dalla lettura de ‘La finanza indipendente. Dieci anni di consulenza finanziaria fee only’ si può comunque apprendere qualche dato relativo all’andamento del mercato della consulenza fee only.
In tale documento è infatti scritto che, secondo un sondaggio rivolto agli oltre 300 consulenti e società di consulenti fee only associati al network di NAFOP (l’associazione di categoria più rappresentativa), negli ultimi tre mesi (il documento è stato pubblicato il 20/12/2011) i contatti da parte di potenziali clienti sono aumentati del 50% rispetto allo stesso periodo del 2010, e ciò evidenzia la rapidità della diffusione di questo servizio, che sembra quindi molto apprezzato dai clienti, privati o aziende che siano.
I consumatori stanno quindi percependo in fretta il reale valore aggiunto di una consulenza veramente indipendente, fatta esclusivamente nel loro interesse.
La fase attuale del mercato della consulenza finanziaria indipendente, caratterizzata da una rapida e costante crescita, è enfatizzata anche da una frase contenuta nel documento ‘La consulenza fee only cresce nel supporto alle aziende e agli studi legali’, che cita con le seguenti parole: «In un momento di crisi come quello attuale, la consulenza si sta sviluppando velocemente attraverso un passaparola sempre più intenso. La domanda cresce sensibilmente e chi presta questo servizio vede aumentare le masse sotto consulenza in maniera significativa».
Attualmente quindi, essendo la NAFOP l’associazione di categoria più rappresentativa dei consulenti finanziari indipendenti, si può stimare che il loro numero sia pari a qualche centinaio, considerando i consulenti dotati di elevate capacità e che operano sulla base di determinati codici di condotta.
Ovviamente il numero totale dei professionisti che operano seguendo una metodologia fee only non ancora associati ad un network è maggiore, dato che la Commissione europea ne stimava, nel 2002, circa 7000, ma su di essi non abbiamo dati e non possiamo conoscerne il livello di competenza e la reale indipendenza.
Infatti la differenza fondamentale fra i consulenti associati e gli altri è la loro comprovata competenza e professionalità (necessaria per l’iscrizione all’Albo e controllata dalle associazioni di categoria), nonché il codice etico al quale essi devono attenersi, e queste caratteristiche faranno sempre di più la differenza nella scelta del proprio consulente di fiducia da parte dei risparmiatori (come è già avvenuto nel mercato statunitense), dato che tali caratteristiche sono sinonimo di eccellenza nella prestazione del servizio e reale indipendenza da istituti bancari ed intermediari finanziari che vendono prodotti finanziari.
Cercando di stimare il fatturato complessivo prodotto dal servizio di consulenza finanziaria indipendente in Italia, quando il mercato sarà sviluppato in modo inferiore ma comunque simile, in proporzione, a quello americano, partiamo dalle seguenti considerazioni:
- elaborando le stime effettuate da Antonello Di Mascio (esperto nella gestione di fondi comuni e patrimoni privati, attualmente responsabile del Coordinamento Marketing e Strategie Territoriali per Intesa Sanpaolo e professore a contratto all’Università di Padova per il corso di specializzazione sul Private Banking) circa la generazione di reddito per i consulenti indipendenti, si possono trarre i seguenti dati: per un consulente giovane e con poca esperienza il fatturato potrebbe aggirarsi attorno ai 46500 euro (calcolato considerando asset under management pari a 18,5 milioni di euro circa e una redditività di essi per il consulente pari allo 0,25% circa), mentre un consulente molto affermato potrebbe fatturare circa 188500 euro (redditività per il consulente dello 0,27% circa su asset under management pari a 70,450 milioni di euro circa). Tali dati sono basati sull’esperienza dell’autore e con un approccio comparativo con altre figure professionali attive nel mercato finanziario;
- rapportando l’attuale numero di consulenti fee only operanti nel mercato americano (circa 25000-30000, come descritto nel 1° capitolo) alla dimensione del mercato italiano, il potenziale numero di consulenti fee only potrebbe aggirarsi attorno ai 4-6000.
Mettendo insieme queste considerazioni e stime, ed assumendo che in Italia, nel giro di qualche anno, opereranno circa 3000 consulenti fee only di comprovata competenza ed indipendenza, di cui 1500 giovani e poco affermati e 1500 con esperienza e dunque più affermati (tali consulenti provengono in genere da precedenti esperienze come promotori finanziari, private banker, manager), possiamo affermare che gli asset under management complessivi gestiti dai consulenti finanziari indipendenti saranno pari a 133,425 miliardi di euro, con un fatturato complessivo per i consulenti pari a 352,5 milioni di euro (ovvero fatturato medio pari a 117500 euro per consulente). [...]
Questo brano è tratto dalla tesi:
La consulenza finanziaria indipendente: storia, evoluzione normativa, prospettive future
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Informazioni tesi
Autore: | Enrico Rota |
Tipo: | Laurea I ciclo (triennale) |
Anno: | 2011-12 |
Università: | Università degli Studi di Udine |
Facoltà: | Economia |
Corso: | Economia aziendale |
Relatore: | Enrico Geretto |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 58 |
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