Cooperazione Economica e Azione per lo Sviluppo

La collaborazione internazionale per la soluzione dei problemi economici e sociali avviene essenzialmente attraverso l’impiego degli strumenti indicati dalla Carta di S.Francisco. Tra questi assumono una considerevole rilevanza gli istituti specializzati. E’ attraverso di essi che si esplica l’azione congiunta degli Stati membri finalizzata al perseguimento dei fini indicati dall’art. 55. Tali enti sono quegli organismi intergovernativi che indipendentemente dall’ONU, alcuni Stati hanno creato al fine di realizzare obiettivi comuni. Essi operano nel campo economico e sociale e possono concretamente cooperare con le Nazioni Unite ove concludano con queste appositi accordi denominati di collegamento o di cooperazione, i quali disciplinano le diverse forme di collaborazione e permettono un maggiore coordinamento. Proprio in virtù di tale accordo ciascun ente acquista conformemente all’art. 57 lo status di istituto specializzato.

Il suddetto ente deve rispondere ad alcuni prerequisiti, ossia deve trattarsi di un istituto costituito mediante un accordo intergovernativo, secondariamente deve trattarsi di un ente con vasti compiti internazionali, infine deve esplicare la propria attività nei settori «economico, sociale, culturale, educativo, sanitario e simili» e quindi effettuare un’attività prevalentemente tecnica in uno dei settori indicati dall’art. 57. Tuttavia, l’elencazione dei settori contenuta nella norma non deve considerarsi tassativa ma esemplificativa: la locuzione «e simili» equivalente a «autres domaines connexes» sta ad indicare proprio questo, risultando conforme alla vocazione “universalistica” delle Nazioni Unite.

L’accordo di collegamento deve espressamente contenere l’indicazione dell’ente che ne è controparte come di istituto specializzato, stabilendo di fatto la posizione di parità in cui si trovano reciprocamente le due parti contraenti. In virtù di questa posizione di parità è lecito presupporre un rapporto di reciproca indipendenza, la quale è provata dalla semplice considerazione che ciascun istituto specializzato è fornito di un proprio statuto (o atto istitutivo).