Gli askoi ad anello tardo-villanoviani ed orientalizzanti dell'Italia centrale tirrenica

La stesura del catalogo ha permesso di individuare la presenza di diverse classi ceramiche a conferma di quanto fosse varia la produzione etrusca in questo settore e come essa si sia sviluppata in un arco di tempo abbastanza ampio. Infatti se nella prima età del Ferro l’attività ceramistica si svolse in un ambito prettamente domestico, in un secondo momento, grazie all’apprendimento e acquisizione di nuove tecniche trasmesse dal mondo greco e da artigiani stranieri che si stanziarono in Etruria, divenne un lavoro specializzato all’interno delle comunità.
L’attività si strutturava in officine che, a partire dalla seconda metà dell’VIII secolo a. C., sorsero in diversi centri per soddisfare una richiesta crescente di ceramiche dipinte, spesso imitazioni più o meno fedeli di quelle importate dalla Grecia propria o coloniale. Essendo tale domanda connessa al processo di strutturazione del fenomeno urbano e all’evoluzione delle esigenze locali, i reperti ceramici rappresentano importanti tessere per ricomporre quello che può essere definito un mosaico, rappresentato dalla produzione di un sito, di una comunità o di un intero periodo.
Di seguito sono dunque trattate le classi ceramiche cui si è fatto riferimento nel catalogo e per quanto riguarda specificamente la ceramica figulina, essendo state registrate varietà che si distinguono per la differente componente decorativa, questa famiglia di ceramiche è stata ulteriormente organizzata in ceramica italo - geometrica e ceramica etrusco - corinzia, in modo da renderne più precisa la comprensione. Per chiarezza gli askoi appartenenti alle singole classi vengono presentati con il numero d’ordine corrispondente nel catalogo.