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Un'analisi statistica sul Digital Divide in Italia

Il significato fenomenologico di oggetto intenzionale

Cerchiamo, per il momento, di capire meglio come vada intesa la distinzione espressa tra il contenuto effettivo, reale, e quello intenzionale, che non si trova realmente nella complessione dei vissuti come fenomeno psichico, ma costituisce appunto ciò a cui siamo diretti attraverso i nostri atti concreti. Seguiamo ancora la via degli esempi che possono facilitare questo compito: io vedo dalla finestra della stanza in cui mi trovo una parte limitata del muro della casa di fronte, la cui forma attuale è data dalla cornice della finestra ed è quindi quella di un rettangolo.
Questo è quanto mi si dà effettivamente e realmente nell’atto sensibile del vedere. Tuttavia la mia attenzione non è diretta a questa sensazione vissuta, ma all’oggetto intenzionato in essa, alla casa a cui collego questa visione determinata, che mi si presenta in un certo modo ma il cui senso oggettuale non può coincidere evidentemente con questo attuale modo di manifestazione.

Si tratta di un’argomentazione semplice, ma che deve far riflettere quanti si ostinano a ritenere che le sensazioni per sé prese non siano in grado di presentare gli oggetti per quello che in realtà sono.
In uno dei suoi ultimi lavori, Costa ha toccato il centro della questione spiegando che le sensazioni, in verità, non celano alcun inganno, come credeva la tradizione ispirata a Brentano, ma si limitano, in maniera molto più ovvia, ad una consapevolezza circostanziata dell’oggetto. “La cosa non è al di là dell’apparire, ma è proprio ciò che appare. Percepire, per la tradizione fenomenologica, significherà vedere una cosa prospetticamente, e dunque avendone una sensazione, cioè una certa «forma aspettuale», per usare una terminologia contemporanea” (V. Costa, Il cerchio e l’ellissi).

Il caso può essere esemplificato anche riferendosi al rapporto che si istituisce tra l’espressione, “in quanto complesso fonetico sensibile”, e il significato, ossia nell’accezione husserliana il senso, “ciò che viene designato” dai segni.

Questo brano è tratto dalla tesi:

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Informazioni tesi

  Autore: Luigi Laconte
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2009-10
  Università: Università degli Studi di Messina
  Facoltà: Scienze Statistiche
  Corso: Scienze statistiche
  Relatore: Massimo Mucciardi
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 108

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