L'impatto delle crisi finanziarie nelle emissioni obbligazionarie delle imprese industriali.
La direttiva MiFID
MiFID è l’acronimo di Market in Financial Instruments Directive; questo è il nome con cui è comunemente conosciuta la direttiva 2004/39/CE .
Questa direttiva cerca di rispondere all’esigenza di creare un terreno competitivo uniforme tra tutti gli intermediari finanziari all’interno dell’Unione Europea; il tutto senza però pregiudicare la necessaria protezione degli investitori e la libertà di svolgimento dei servizi di investimento.
Principali obiettivi della direttiva sono:
• la tutela degli investitori, differente a seconda dell’esperienza finanziaria degli stessi;
• l’integrità dei mercati;
• il potenziamento dei meccanismi concorrenziali, tramite l’abolizione dell’obbligo di concentrazione sui mercati regolamentati;
• l’efficienza dei mercati, finalizzata a ridurre il costo dei servizi offerti;
• il miglioramento dei sistemi di governance delle imprese di investimento e una migliore gestione del conflitto di interessi.
Obiettivo è quello di tutelare gli investitori, in particolare, in questa sede, la tutela degli investitori che si apprestano ad acquistare obbligazioni.
Prima forma di tutela introdotta dalla direttiva, è la classificazione della clientela.
Gli intermediari finanziari sono tenuti a raccogliere informazioni sui propri investitori, i quali, in base a tali informazioni, vengono suddivisi tra investitori professionali, investitori retail e controparti qualificate, in funzione della loro conoscenza ed esperienza in ambito finanziario. Ad ogni categoria viene attribuito un differente grado di tutela.
L’intermediario finanziario è inoltre tenuto ad effettuare dei test di adeguatezza e di appropriatezza, per verificare che l’operazione che si sta mettendo in atto sia in sintonia con il profilo del cliente.
Seconda importante forma di tutela, introdotta dalla direttiva, riguarda invece la gestione dei conflitti di interesse.
La MiFID prevede che nella prestazione dei servizi e delle attività di investimento e dei servizi accessori, gli intermediari finanziari:
• adottino ogni misura ragionevole per identificare i conflitti di interesse che potrebbero sorgere con il cliente o fra clienti, anche adottando idonee misure organizzative;
• informino chiaramente i clienti, prima di agire per loro conto, della natura generale e/o delle fonti dei conflitti di interesse, qualora le misure adottate nel precedente punto non fossero sufficienti ad assicurare, con ragionevole certezza, che il rischio di nuocere ai clienti sia evitato;
• svolgano la gestione in modo indipendente, sano e prudente, adottando idonee misure per salvaguardare i diritti dei clienti sui beni affidati.
Sempre al fine di garantire gli interessi dei clienti, la direttiva prevede che venga costituita all’interno di ciascuna impresa di investimento, una funzione, detta di Compliance, dedicata al controllo degli adempimenti circa gli obblighi di trasparenza e correttezza.
Ulteriori innovazioni, introdotte dalla direttiva, riguardano il riconoscimento di nuovi servizi di invesitmento, come la gestione di MTF (Multilateral Trading Facilities) ed il servizio di consulenza in materia di investimenti.
Altra importante innovazione, introdotta dalla MiFID, è il venire meno del principio di concentrazione; ora gli scambi non devono più concentrarsi sui mercati regolamentati, ma possono avvenire anche su MTF, aumentando la concorrenza tra i mercati. [...]
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L'impatto delle crisi finanziarie nelle emissioni obbligazionarie delle imprese industriali.
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Informazioni tesi
Autore: | Alberto Fornaroli |
Tipo: | Tesi di Laurea Magistrale |
Anno: | 2011-12 |
Università: | Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano |
Facoltà: | Economia |
Corso: | Economia e Legislazione per l'Impresa |
Relatore: | Alfonso Del Giudice |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 137 |
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