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Anione perclorato nelle acque minerali

Effetti sulla salute e tossicologia

A partire dagli anni ’90, il ClO4- è stato rilevato in diverse matrici associate all’esposizione umana, inclusi acqua potabile e generi alimentari.
Per la sua elevata solubilità in acqua, raggiunge facilmente l’apparato circolatorio trasportando l’anione nel corpo. Una parte di esso viene escreto ma il bersaglio principale è la tiroide. È stato ormai accertato che il ClO4- è in grado di compromettere il normale funzionamento della ghiandola (NIS Sodium/Iodide symporter), inibendo in modo competitivo il transporter dello iodio da parte della stessa. Lo iodio è richiesto per la sintesi degli ormoni tiroidei in modo particolare la tiroxina (T4) e la triiodotironina (T3), essenziali per regolare alcune funzioni dell’organismo una volta rilasciati nel sangue. Questa condizione, conosciuta come ipotiroidismo, porta all’incremento della produzione degli ormoni ipofisari che a loro volta provocano un aumento delle dimensioni della ghiandola (gozzo).
La tiroide recupera lo iodio in forma di ioduro I - dal sangue, ossidandolo a iodio elementare I2 che sarà organicato in forma di ormoni. Il meccanismo responsabile di questo processo è la pompa cellulare dello iodio che seleziona gli ioni sulla base del loro volume ionico: I - ≈ SCN - (tiocianato) < ClO4-, TcO4- (pertecnetato). Di conseguenza la presenza di altri ioni simili allo ioduro nel sangue riduce la produzione di ormoni tiroidei. Il perclorato di potassio, conosciuto con il nome di PERTIROID, è ancora usato come farmaco per la cura dell’ipertiroidismo (morbo di Graves o iperattività della ghiandola). In pratica il perclorato interferisce in modo competitivo con la captazione dello ioduro da parte della ghiandola.
Bambini e feti in via di sviluppo sono i più esposti rispetto agli adulti perché gli ormoni tiroidei sono essenziali per la normale crescita e lo sviluppo del sistema nervoso centrale.
Risultati contrastanti sono stati riportati riguardo agli effetti dell’esposizione al ClO4 -.
Alcuni studi condotti su neonati e bambini provenienti da un’area del Cile, dove ClO4- era stato rilevato nelle acque potabili, non mostrarono alcuna anomalia della funzione tiroidea. Lo stesso fu dimostrato per bambini e neonati di alcune zone dell’Arizona, California e Nevada.
Invece altri studi hanno comprovato che i neonati, sin dai primi mesi di età, sono affetti da gravi disturbi comportamentali. [...]
Visti i pareri contrastanti, sono necessari ulteriori ricerche sulla tossicologia del perclorato. Studi condotti su animali hanno mostrato variazioni dell’attività tiroidea in esemplari in via di sviluppo esposti al perclorato attraverso la placenta prima della nascita o il latte materno o dopo la nascita, suggerendo anche alterazioni celebrali di cavie neonate.
Nel 1992, l’U.S.EPA valutò gli effetti sulla salute apportati dal perclorato usato per i pazienti affetti da ipertiroidismo. Lo studio stimò il valore NOAEL di 0.14 mg/kg/die raccomandando i seguenti fattori di sicurezza/errore: 10 (studio non cronico), 10 (bersagli sensibili), 10 o 3 (margine di errore del database), ammessi per due possibili fattori di incertezza, 1000 e 300. Su questa base, il California Department of Health Service (Cal DHS) stabilì un livello di perclorato di 18 μg L -1 dopo il quale sarebbe stato necessario agire o fermare l’uso di acqua. Ad ogni modo per il Department of Health and Human Services (DHHS) o per l’International Agency for Research on Cancer (IARC) il perclorato non è classificato come contaminante cancerogeno.

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Anione perclorato nelle acque minerali

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Informazioni tesi

  Autore: Rossella Tedesco
  Tipo: Laurea II ciclo (magistrale o specialistica)
  Anno: 2009-10
  Università: Università degli Studi di Salerno
  Facoltà: Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali
  Corso: Scienze e tecnologie per l'ambiente e il territorio
  Relatore: Antonio Proto
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 86

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Parole chiave

acque minerali
perclorato
lc-esi – ms/ms
multiple reaction monitoring (mrm)

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