La lottizzazione della Rai. Partiti politici e servizio pubblico televisivo in un quadro comparato
Il servizio pubblico in Gran Bretagna
Contesto
Il sistema televisivo della Gran Bretagna è un sistema misto, caratterizzato da un’emittente di servizio pubblico, la British Broadcasting Corporation (BBC) che possiede parecchi canali generalisti (i più seguiti sono BBC One, BBC Two, BBC Three, BBC Four, BBC HD, BBC News) e da altre emittenti private nazionali: la Independent Television (ITV 1, ITV 2, ITV 3, ITV 4, ITV HD), Channel 498 (Channel 4, Channel 4 More, E4) e Channel 5, oltre alla piattaforma a pagamento di Rupert Murdoch BritishSkyBroadcasting (BSkyB) e UKTV (partecipata dalla stessa BBC tramite la sua sezione Worldwide). La BBC è stata fondata nel 1922 e dal 1926 è un ente pubblico .
Quadro legislativo
In un sistema giuridico di common law, tra le poche fonti scritte vanno ricordati il Television Act del 1954, la Royal Charter e l’Agreement between the Secretary of State for National Heritage and the BBC. Il primo pose le premesse del superamento del monopolio della BBC, consentendo anche ai privati l’ingresso nel mercato radiofonico e audiovisivo. Il secondo e il terzo documento sono quelli su cui si basa il servizio pubblico: la Royal Charter è la concessione reale per lo svolgimento dell’attività, è stata concessa per la prima volta nel 1926 (con durata decennale) e in seguito rinnovata continuamente, l’Agreement stabilisce l’autonomia nella scelta dei programmi, dei palinsesti, nella gestione del canone e gli obblighi della concessionaria nei confronti degli utenti e dei parametri di qualità; l’Agreement viene ratificato dalla House of Commons. Il settore privato, invece, è disciplinato diversamente.
Penetrazione della politica: relazione tra nomina dei vertici, indipendenza, imparzialità e pluralismo interno
Fin dal 1926 la BBC è stata considerata sotto la giurisdizione del Governo, precisamente del ministero delle Poste; nella realtà i vari esecutivi succedutisi si sono trovati d’accordo col Parlamento nel decidere che il potere dei primi era da considerarsi solo in linea di principio e che la società dovesse essere indipendente dal Governo nello svolgimento delle sue attività. Tale indipendenza è considerata indispensabile per togliere al partito di maggioranza la tentazione di servirsi delle radiodiffusioni per fini politici. La mirabile indipendenza della BBC è accettata da tutti come un dogma: è per questo che, nella prassi, l’autonomia di gestione è sempre stata più accentuata di quanto lasciassero intuire gli articoli del suo statuto.
Sia il Governo che il Parlamento, nell’esperienza inglese, hanno un raggio d’azione limitato in materia di televisione: il Parlamento esercita il suo controllo sul bilancio e dibatte sia la Royal Charter che l’Agreement, mentre il Governo ha il diritto di proporre nomine al Board of Governors e di revocare o rinnovare la Royal Charter. Il Board è composto da 12 membri in carica per 5 anni, non licenziabili dal potere esecutivo, nominati formalmente dalla Regina, in pratica dal Primo Ministro, dopo una lunga fase di selezione. I Governors nominano a loro volta il direttore generale.
Nonostante sia considerata un “modello” in tutta Europa e oltre per onestà e competenza, nemmeno la BBC è sfuggita a critiche riguardo la sua presunta parzialità. In ogni caso, il grado di autonomia dal Parlamento di cui gode è ampio e fattuale; rarissime le ingerenze del Governo (il Primo Ministro Thatcher però vietò la messa in onda delle registrazioni audio dei terroristi dell’IRA). La BBC, con le Producers’ Guidelines, ha stabilito regole di imparzialità interna (le clausole dell’Agreement vietano l’editorializing, ovvero la parzialità motivata), definite quale “ragion d’essere” dell’azienda, di pluralismo interno e di tutela delle minoranze. Secondo le Guidelines, la BBC ha l’obbligo di servire l’interezza della nazione, quindi deve dare spazio a tutti i principali punti di vista.
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La lottizzazione della Rai. Partiti politici e servizio pubblico televisivo in un quadro comparato
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Informazioni tesi
Autore: | Matteo Mezzalira |
Tipo: | Laurea I ciclo (triennale) |
Anno: | 2011-12 |
Università: | Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano |
Facoltà: | Scienze Politiche |
Corso: | Scienze politiche e delle relazioni internazionali |
Relatore: | Martino Mazzoleni |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 46 |
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