Gli sviluppi della crisi nel mercato del lavoro italiano

Le imprese che hanno dichiarato di essere maggiormente esposte alle conseguenze della crisi economico- finanziaria sono state quelle che hanno ridotto in modo massiccio l’input di lavoro. Ecco alcuni dati che spiegano nello specifico quanto detto: le imprese manifatturiere, le più esposte alla crisi, tra gennaio e settembre del 2009 hanno tagliato il tasso di occupazione del 5,73%.

Inoltre l’80% di queste imprese ha subito un calo dei ricavi del 4% sempre nello stesso periodo. Per quanto concerne invece le imprese abbastanza esposte alla crisi i posti di lavoro in meno si aggirano a una percentuale del 2,7; le imprese leggermente esposte e non esposte alla crisi mostrano percentuali ancora più basse. Negli ultimi tre mesi del 2009 le cifre sulla contrazione nell’occupazione sono ancora più contenute (vedi Tab. 8). La strategia di mercato decisa dal management risulta indipendente dalle scelte di riduzione del personale.

La contrazione dell’occupazione per le imprese che non avevano adottato strategie di cambiamento è stata solo leggermente più alta rispetto alle imprese che avevano deciso di ampliare la gamma dei prodotti o di investire nel marchio (vedi Tab.9). Per quanto riguarda le imprese che avevano deciso di espandere la loro attività nei mercati internazionali tale contrazione è stata dell’1,3%. Lo stesso discorso può essere fatto anche per il settore dei servizi.

È interessante sottolineare come queste ultime imprese che nel 2006 avevano investito nel loro marchio abbiamo incrementato l’occupazione nei primi nove mesi del 2009. Il mercato delle esportazioni è senz’altro il settore più colpito dalla crisi, come le industrie metalmeccaniche e le imprese della moda. Nonostante la fine della crisi la lenta crescita del Pil non ha riassorbito la disoccupazione creata, e i sondaggi congiunturali di dicembre e marzo del 2010 condotti dalla Banca d’Italia e dal Sole 24 ore, mostrano aspettative di un ulteriore riduzione della forz lavoro nel primo semestre del 2011.