Il turismo fluviale in Europa: problematiche e prospettive in Italia
La navigazione fluviale nel nord Italia: la rete dei navigli e l’idrovia padano-veneta
Una ricostruzione storica del turismo fluviale in Italia non è semplice a causa della mancanza di fonti. In questo paragrafo prenderemo in esame lo sviluppo fluviale del nord Italia, zona maggiormente caratterizzata dall’utilizzo del sistema fluviale grazie alle caratteristiche morfologiche del territorio: prevalentemente pianeggiante e coperto da una fitta rete di fiumi navigabili a portata regolare e costante nell’arco dell’anno. Non considereremo l’Italia meridionale perchè le variazione stagionali presenti nel territorio, unite alla forma stessa della penisola hanno favorito la navigazione marittima a discapito di quella fluviale. La preferenza verso il trasporto marittimo fu stimolato anche della minore incidenza di dazi da pagare per il transito navale via mare e di un maggiore ritorno economico grazie al maggior numero di merci trasportate. Il sistema fluviale italiano era organizzato essenzialmente intorno a tre fiumi: il Po, l'Arno e il Tevere, a cui furono collegati, nel corso dei secoli, numerosi canali navigabili per consentire una diffusione più capillare delle merci, anche in città non toccate da queste grandi arterie. Durante l’alto Medioevo in quasi tutte le città dell’Emilia Romagna, della Lombardia e del Veneto emerse la necessità di congiungere le città dell’interno al Po al fine di poter raggiungere Venezia che, fino al XVI secolo, costituì il fulcro del commercio tra Europa ed Asia21. Il collegamento tra queste città ed il Po fu possibile mediante la realizzazione di canali navigabili che garantivano la possibilità di una navigazione più tranquilla, rispetto alla navigazione dei fiumi, grazie alle loro sponde rettilinee adatte al traino di imbarcazione tramite l’ausilio di uomini o animali. Molto importante per lo sviluppo dei canali fu l’invenzione della conca che permetteva di regolare il livello dell’acqua. La prima conca nota è quella di Viarenna, a Milano, costruita nel XV secolo. I navigli lombardi, canali artificiali, che collegano Milano con il fiume Adda e il Ticino furono i primi ad essere realizzati e a creare un vero e proprio sistema idrografico. Attraverso questo sistema, che all’inizio era stato creato per la difesa della città, si assicurava l’irrigazione dei territori limitrofi, la produzione di energia ed il trasporto di merci e persone. Le barche discendevano verso Pavia seguendo il corso dei canali e risalivano trainati da cavalli e persone. Il naviglio Grande che inizia da Tornavento frazione di Lonato Pozzolo (provincia di Varese) e termina alla darsena di Porta Ticinese fu il primo ad essere costruito. Originariamente fu creato per l’irrigazione dei campi attigui, ma successivamente, nel 1386, con la costruzione del Duomo di Milano e la necessità di trasportare i marmi dal lago Maggiore venne riscoperto come un’importante via di comunicazione da e per Milano, e fu un esempio importante per la costruzione degli altri canali artificiali della Lombardia. Un altro naviglio importante fu il naviglio Piccolo costruito tra il 1457 e il 1479 che parte dalle acque del fiume Adda vicino a Trezzo e raggiunge Milano dove confluisce nelle acque del Seveso. Anche questo naviglio, come tutti gli altri,aveva all’inizio un ruolo meramente irriguo per poi diventare importante a livello commerciale. Verso la metà del XVII secolo, grazie all’avvento del Gran Tour iniziò la navigazione di fiumi e canali a scopo turistico. Uno dei fiumi più suggestivi era il naviglio del Brenta che collega i territori veneti a Venezia e rappresentava, e rappresenta, un canale navigabile di eccezionale interesse turistico grazie alla numerosissime ville edificate tra il XVI e il XVII secolo.
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Il turismo fluviale in Europa: problematiche e prospettive in Italia
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Informazioni tesi
Autore: | Sonia Buffoli |
Tipo: | Laurea II ciclo (magistrale o specialistica) |
Anno: | 2011-12 |
Università: | Università degli Studi di Bergamo |
Facoltà: | Lingue e Letterature Straniere |
Corso: | Progettazione e gestione dei sistemi turistici |
Relatore: | Andrea Macchiavelli |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 181 |
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