Il giornalismo d'inchiesta in Italia
I limiti dell’inchiesta: nuovi strumenti
A livello metodologico non c’è molta differenza tra le indagini giornalistiche e quelle giudiziarie. I due lavori rischiano molto spesso di sovrapporsi: il reporter, come il detective, analizza documenti, fa interviste sul modello dell’interrogatorio. La differenza risiede negli scopi. L’investigazione giudiziaria trova la sua origine e il suo scopo nella “ricerca di una verità storica e l’affermazione di una verità processuale, nei termini di accertamento della responsabilità penale personale conseguente a una condotta specifica”.Il fine ultimo di un’inchiesta giudiziaria è quindi stabilire l’innocenza o la colpevolezza dell’indagato, limitandosi all’aspetto penale; quello dell’inchiesta giornalistica è semplicemente mostrare lo stato delle cose per informare l’opinione pubblica. Infatti, per quanto l’inchiesta si proponga di scoprire la verità e di dar luce a fatti controversi, nascosti o misteriosi, non può, né potrà mai, arrivare là dove nemmeno la polizia giudiziaria o la magistratura arriva. Non ne possiede i mezzi. Non ne ha l’autorità. Per esempio, un giornale può fare un’inchiesta sulla mafia ma non raggiungerà mai il livello di un’inchiesta ordinata alla commissione antimafia. I dati e le informazioni che questa raccoglie sono destinati all’autorità governativa; quelli che raccoglie un giornale sono invece destinati ai lettori, a informare l’opinione pubblica. Questo è un limite dell’inchiesta, ma nonostante ciò le indagini di giornalisti e magistrati possono intrecciarsi nell’interesse comune della società purché siano riconosciuti i limiti e l’autonomia di entrambi. Non sempre questa “regola” è stata rispettata: molti critici hanno sostenuto che nel periodo di Tangentopoli e dell’inchiesta “Mani Pulite”, il giornalismo perse la propria autonomia rispetto alla magistratura.
“In Italia la sequenza di indagini di ‘Mani Pulite’ ha segnato una grandiosa vittoria del potere giudiziario e una significativa perdita di iniziativa dei mezzi di informazione. La forte sintonia fra potere giudiziario e opinione pubblica, infatti, ha indotto i media a diventare puro specchio degli eventi, ad accettare e pubblicare versioni non confermate, verbali di fonte ignota, formulazioni giudiziarie direttamente trascritte dall’unica fonte (i giudici) e adottare titolazioni derivate dal linguaggio e dai sentimenti del pubblico.”
Un altro limite dell’inchiesta, o per lo meno della maggior parte di quelle che si pubblicano, è quello di fermarsi a una descrizione dei fenomeni senza riuscire a identificare la natura dei problemi che li generano. Questo accade perché il sistema dell’informazione è sostanzialmente inadeguato. Se si vuole che l’inchiesta raggiunga il suo vero scopo, cioè descrivere il “di più”, è indispensabile sia un lavoro d’équipe ben strutturato, sia l’uso di strumenti informatici.
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Il giornalismo d'inchiesta in Italia
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Informazioni tesi
Autore: | Antonella Scarcella |
Tipo: | Laurea I ciclo (triennale) |
Anno: | 2010-11 |
Università: | Università degli Studi di Roma La Sapienza |
Facoltà: | Scienze Umanistiche |
Corso: | Lettere |
Relatore: | bruno Ballardini |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 70 |
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