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Comunicazioni telegrafiche e globalizzazione economica nel Diciannovesimo secolo

L’alba delle telecomunicazioni

La necessità di comunicare a distanza , ossia di trasferire informazioni tra due o più utenti tramite segnali intelligibili dal ricevente, è sempre stata presente in ogni civiltà e in ogni epoca. All’alba dei tempi appartiene l’utilizzo di tamburi o segnali di fumo, ma sino a fine Settecento, salvo il ricorso ad altri mezzi poco affidabili come i piccioni viaggiatori, le informazioni e le notizie viaggiavano mediante il ricorso a staffette, coprendo circa 150 km al giorno. Una velocità considerevole, se paragonata ai 30 km al giorno percorsi dai carri adibiti al trasporto merci e ai 60 km al giorno coperti dal trasporto passeggeri. Non si poteva tuttavia ancora parlare di un vero e proprio servizio postale, poiché la consegna di dispacci era appannaggio pressoché esclusivo dei sovrani o dei signori, peraltro per ristrette esigenze militari o politiche e solo in casi particolari potevano accedervi anche privati cittadini. Agli albori del XV secolo la famiglia italiana Tasso, originaria della Val Brembana, strutturò un servizio postale efficiente e all'avanguardia, e ottimizzando tempi di trasporto e di consegna ottenne il monopolio del servizio su tutto il territorio dominato dalla Repubblica Serenissima di Venezia (la prima potenza mondiale fino alla scoperta dell'America nel 1492). Tra XV e XVI secolo nelle corti europee era molto sentita l’esigenza di avere sul territorio un rapido ed efficiente sistema di collegamenti interni che permettesse al sovrano di mantenere il controllo anche sui domini più periferici. In breve la famiglia Tasso ottenne in gestione anche il servizio postale del Papato, dell'Impero Germanico e della Spagna, insediandosi presso tutte le corti europee tramite un'attenta politica matrimoniale che portò alla nascita di numerosi rami familiari variamente nominati secondo la località di residenza (Taxis, Tassi, Della Torre, Thurn und Taxis). Nel Seicento divenne sempre più alta la diffusione di bollettini di notizie da parte di grandi case o associazioni mercantili, e le amministrazioni pubbliche avvertivano sempre più la necessità di notificare le deliberazioni ai sudditi in tempi rapidi: tali esigenze furono infine soddisfatte con la nascita dei primi giornali quotidiani, che per caratteristiche intrinseche si rivolgevano a un pubblico relativamente ampio da raggiungere in tempi rapidi.

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Comunicazioni telegrafiche e globalizzazione economica nel Diciannovesimo secolo

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Informazioni tesi

  Autore: Marco Corradi
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2011-12
  Università: Università degli studi di Genova
  Facoltà: Economia
  Corso: Economia aziendale
  Relatore: Paola Massa
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 104

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