I poteri del Consiglio di Sorveglianza nelle S.p.A. italiane di Modello Dualistico
Gruppi d'imprese: il consiglio di sorveglianza della società capogruppo
La ricostruzione della disciplina specifica dei poteri spettanti al consiglio di sorveglianza della società controllante un gruppo di imprese è di interesse significativo, specialmente alla luce del fatto che importanti concentrazioni di società bancarie hanno scelto di adottare il modello dualistico.
Nel caso di società controllante non quotata retta da sistema dualistico, il consiglio di sorveglianza potrà chiedere al «suo» consiglio di gestione informazioni sull'andamento di determinati affari o delle operazioni sociali che coinvolgono le società controllate. Esso può, inoltre, scambiare informazioni con i corrispondenti organi delle società controllate, in merito ai sistemi di amministrazione e controllo e all'andamento generale dell'attività sociale (art. 2409-quaterdecies). Nello stesso modo il consiglio di gestione della società controllante è tenuto a riferire al «proprio» consiglio di sorveglianza sulle operazioni di maggior rilievo effettuate dalla società controllate (art. 2381, co. 5).
Nel caso di società controllante quotata, eventualmente in posizione di società che dirige e coordina, possiamo riscontrare attribuzioni simili (art. 150, co. 1, 151-bis, co. 1 t.u.f.), ma con le seguenti precisazioni:
1. il consiglio di gestione della società diretta e coordinata dovrà informare il«proprio» consiglio di sorveglianza sulle operazioni strategiche compiute che sono state influenzate dal soggetto che dirige e coordina,
2. il potere di informazione del consiglio di sorveglianza della società controllante è attivabile su impulso dell'organo e di suoi singoli componenti, sia nei confronti del «proprio» consiglio di gestione che direttamente rivolgendosi agli organi di amministrazione e di controllo delle società controllate.
Analizzando il codice civile, il t.u.b.c. ed il t.u.f. sembrano non esserci disposizioni specifiche che attribuiscono, al consiglio di sorveglianza della società che dirige e coordina, una specifica funzione di vigilanza sulla gestione delle società controllate. Ugualmente sembrano non essere presenti disposizioni che assegnano, al consiglio di sorveglianza della capogruppo, un vero e proprio potere generale di direzione e coordinamento dell'attività di vigilanza svolta dagli organi di controllo delle singole società affiliate dei quali, pertanto, il consiglio di sorveglianza “controllante” non può essere qualificato come «superiore gerarchico».
Il fatto che tali attribuzioni non siano state previste dal legislatore non sta a significare che non si possa giungere a risultati simili grazie all'introduzione di apposite clausole statutarie.
Gli statuti potranno assegnare al consiglio di sorveglianza della società controllante funzioni che, pur non essendo del tutto analoghe, saranno assimilabili a quelle che quest'ultimo esercita nei confronti del «proprio» consiglio di gestione.
Sotto un profilo generale, potrà essere prevista un'attività di vigilanza idonea a prevenire o quantomeno attenuare le conseguenze dannose di atti pregiudizievoli per le società «figlie», sotto un profilo specifico, si devono ritenere ammissibili disposizioni statutarie che prevedano una «competenza deliberativa» del consiglio di sorveglianza della controllante, qualificabile anche come «supervisione strategica», sulle operazioni direttamente o indirettamente rilevanti per la capogruppo disposte dagli organi competenti delle società controllate, in analogia con quanto previsto dall'art. 2409-terdecies, lett. f-bis).
Bisogna, in ogni caso, tenere presente che il consiglio di sorveglianza della società che dirige e coordina è e rimane unicamente organo in senso proprio di questa società, non essendo giuridicamente qualificabile come «consiglio di sorveglianza del gruppo».
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I poteri del Consiglio di Sorveglianza nelle S.p.A. italiane di Modello Dualistico
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Informazioni tesi
Autore: | Francesco Albano |
Tipo: | Tesi di Laurea |
Anno: | 2007-08 |
Università: | Università degli Studi di Bari |
Facoltà: | Giurisprudenza |
Corso: | Giurisprudenza |
Relatore: | Daniela Caterino |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 66 |
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