Varese Ligure: un esempio di valutazione di sviluppo sostenibile del territorio

Come già sottolineato nel capitolo precedente, a partire dalla Conferenza ONU su ambiente e sviluppo, tenutasi a Rio de Janeiro nel 1992, si è assistito ad una significativa crescita dell’attenzione e della sensibilità della pubblica opinione circa il tema dello sviluppo sostenibile, con il conseguente aumento delle pressioni sul settore industriale e su quello politico-amministrativo per l’adozione di tecnologie, di metodologie di lavorazione e di politiche in grado di garantire un maggiore rispetto dell’ambiente.

In un primo momento il cambiamento si è manifestato soprattutto attraverso l’emanazione di normative in materia ambientale sempre più restrittive. Nel tempo, però, è stato riconosciuta l’inadeguatezza di un sistema legislativo basato principalmente sull’imposizione di limiti molto rigidi e sul controllo del rispetto di tali limiti da parte delle Autorità competenti (il cosiddetto sistema “command and control”).

Negli ultimi anni l’approccio legislativo è gradualmente mutato e si è assistito all’introduzione di norme di protezione ambientale nelle quali viene data particolare rilevanza al concetto di prevenzione-autocontrollo e alla gestione diretta da parte dei soggetti responsabili delle attività produttive. La diffusione della cultura della qualità ambientale dei processi e dei prodotti si è avuta anche (e soprattutto) nel settore industriale, così restio negli anni precedenti a modificare i propri strumenti di produzione e da sempre e soltanto orientato alla massimizzazione del profitto.

Riconoscendo invece la necessità di modificare la gestione delle proprie attività al fine di minimizzarne gli impatti negativi sull’ambiente - considerato dal 1992 in poi non più come una variabile esterna e indipendente dall’economia, ma come un limite all’espansione dell’economia industriale su scala mondiale - e per far fronte al mutato quadro legislativo europeo ed internazionale, il mondo dell’industria ha pianificato ed avviato programmi di produzione e di lavorazione più attenti alla salvaguardia ambientale.

Si è infatti compreso che - nonostante il rispetto di tutte le leggi vigenti sulle emissioni, sui rifiuti, e in generale sulla prevenzione e il contenimento delle varie forme di inquinamento costituisca indubbiamente un onere per chi produce beni e servizi - attraverso la certificazione ambientale è possibile ottenere più opportunità di competere sul mercato: è infatti ampiamente dimostrato che, in specifici settori merceologici, un’azienda in grado di offrire un’immagine “verde” migliore rispetto alle altre concorrenti viene, nella maggior parte dei casi, preferita dal consumatore.