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Dinamiche economiche delle produzioni agroalimentari di qualità: un confronto tra prodotti tipici e biologici.

Aziende biologiche in Italia e iter per la conversione

Dagli ultimi dati raccolti dal Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali e dal Sistema di Informazione Nazionale sull’Agricoltura Biologica (MIPAAF-SINAB) è possibile osservare che, a livello regionale, è la Sicilia che possiede il maggior numero di aziende biologiche (8.311), seguono poi la Calabria (6.749) e la Puglia (5.319).
È poi possibile osservare che la ripartizione delle aziende biologiche in Italia è concentrata soprattutto nel Sud e nelle Isole; infatti, dai dati riportati sul totale delle aziende presenti nel territorio, ovvero 47.663, il 57,3% delle aziende sono presenti nel Sud Italia e Isole, mentre solo il 22,5% è situato al Nord e il 20,2% presente nel Centro Italia.
Se si prendono in considerazione solo i dati riportati negli ultimi due anni, le regioni che hanno avuto una maggior variazione positiva sul numero di aziende biologiche nel proprio territorio sono la Sardegna con una variazione pari a 46,9%, il Molise con una variazione del 18,5% e la Sicilia con una variazione pari a 12,1%. Al contrario, hanno subito un’importante variazione negativa la Basilicata con un -58,2%, la Puglia con un - 15,3% e il Piemonte con una variazione negativa pari a -13,0% . Mentre a livello nazionale tra il 2009 e il 2010 si è ottenuta una variazione negativa del 1,7%. Si può d’altronde notare che, considerando l’ultimo biennio, si è assistiti ad un incremento del numero di aziende al Nord e Centro Italia, mentre, hanno subito una flessione le aziende situate nel Sud Italia e nelle Isole.
La pratica di agricoltura biologica può essere svolta anche da aziende convenzionali attraverso il processo di conversione.
La scelta di convertire un’azienda o parte della produzione aziendale ai principi dell’agricoltura biologica richiede la necessità di affrontare un determinato iter burocratico.
Per diventare biologici, prima di tutto, l’operatore deve notificare la propria attività all’autorità territoriale competente e all’organismo di controllo autorizzato prescelto. Oltre alla notifica l’operatore è tenuto a redigere una dichiarazione contenente una descrizione completa dell’unità produttiva, degli stabilimenti e dell’attività; una descrizione delle misure che devono essere introdotte per garantire il rispetto delle norme in materia di agricoltura biologica.
L’organismo di controllo, a sua volta, esegue una prima visita ispettiva con lo scopo di stabilire la conformità rispetto alla normativa in vigore, dopodiché, la Commissione di Certificazione, acquisite le informazioni contenute nella relazione aziendale e nella relazione di ispezione, procede alla valutazione dell’idoneità. Se l’esito è positivo, l’organismo di controllo è tenuto a far pervenire all’autorità competente nonché all’operatore l’attestato di conformità; in caso negativo sono comunicate le motivazioni e le misure correttive da adottare. A seguito della trasmissione dell’attestato di conformità, l’autorità competente provvede all’iscrizione dell’operatore nell’Elenco regionale degli operatori biologici.
La conversione è il periodo che intercorre tra la data di prima notifica di attività biologica e in caso di colture erbacee, la data di semina del prodotto che sarà certificato “da agricoltura biologica”, mentre per le colture perenni diverse dai prati, il riferimento è la data del primo raccolto; tale periodo è normalmente fissato in due anni per le colture erbacee e in tre anni per le colture perenni diverse dal prato.
L’organismo di controllo può decidere, previa richiesta di consenso dall’autorità competente, che in determinati casi tali periodi siano prolungati o abbreviati tenuto conto dell’utilizzazione precedente degli appezzamenti.
Prima che sia trascorso l’intero periodo di conversione, ma comunque non prima di dodici mesi dalla data di notifica, i prodotti di origine vegetale in conversione possono recare la dicitura “prodotto in conversione all’agricoltura biologica”. (Bartoli, 2009).

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Dinamiche economiche delle produzioni agroalimentari di qualità: un confronto tra prodotti tipici e biologici.

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Informazioni tesi

  Autore: Daniele Sementilli
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2010-11
  Università: Università degli Studi di Cassino
  Facoltà: Economia
  Corso: Scienze economiche
  Relatore: Massimo Sabbatini
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 60

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