Un'analisi audiovisiva : il caso Weekend

Numerose nel cinema di Godard sono le citazioni di grandi musicisti, in particolare Mozart, e molto presente è la musica classica, utilizzata in maniera spezzettata come se fosse un mosaico. Largo uso è stato fatto nel cinema della musica Mozartiana, anche se questo connubio non è mai stato studiato particolarmente in modo approfondito da critici e musicisti. Di solito vengono utilizzate le musiche mozartiane che privilegiano l’aspetto più superficiale del musicista, l’immagine più facile quella del genio sempre sorridente, romanticamente morto in giovane età , per questo le sue musiche più eseguite al cinema sono per un certo periodo Eine Kleine Nachtmusik, il Movimento La Marcia alla Turca della sonata K 331 in la maggiore, L’Ouverture delle Nozze di Figaro, il duetto “Là ci darem la mano” dal don Giovanni, La Sinfonia “Jupiter”,della sinfonia in do maggiore K 551, il Mozart più conosciuto quindi. Il modo più diffuso di utilizzare Mozart è quello di filmare le sue opere e di raccontare la sua vita , ma nel campo cinematografico è l’aspetto meno interessante. Il più delle volte la musica Mozartiana viene utilizzata come colonna sonora perché è bella, è nobile, e in questi casi fa da “tappezzeria”, anche se non sempre ciò a cui si riferisce è alla sua altezza, a volte si ottiene l’effetto contrario, cioè dimettere in rilievo la scarsezza, in questo caso della scena rappresentata. Jean Luc Godard, di solito mortifica gli autori classici, frantumandoli e rinnegando la logica del discorso musicale a favore di un procedimento narrativo nettamente anti- naturalistico, in cui si assiste alla suddivisione in piccole parti della realtà, alla sua esplosione in momenti oggettivi, così com’è sospeso, ripreso, interrotto, spezzato e casuale il ricorso all’elemento di sonoro. In Weekend, film parodia attorno al consumismo dei nostri tempi e alle vittime causate dal fenomeno, c’è un omaggio a Mozart e un’analisi critica della sua musica, anche se viene espressa tramite i toni irridenti di Godard. In una scena del film, dopo aver fatto un pezzo di strada su un carretto di contadini, i due coniugi protagonisti che compiono un viaggio durante il Week-end, arrivano nel cortile di una cascina. In mezzo c’è un pianista, che su un vistoso pianoforte esegue il movimento Allegro della sonata per pianoforte in re maggiore k 576, di Mozart, mentre la macchina da presa compie per tre volta una panoramica circolare attorno all’aia, e interrompendosi una prima volta, l’esecutore dice: In fondo ci sono due tipi di musica, quella che si ascolta e quella che non si ascolta. E’chiaro che Mozart fa parte di quella che sia ascolta, soprattutto se si pensa agli enormi diritti d’autore che avrebbe ora il poverino. Quella che non si ascolta, bisogna dirlo, è la musica moderna di tipo serio. La vera musica moderna, invece, si basa unicamente sulle armonie di Mozart, e si ritrova un po’ Mozart nelle sue note...