Verso un nuovo modello di welfare locale: la gestione delle politiche sociali tra assessorato e quartieri nel Comune di Bologna
Economia sociale: il motore di un nuovo modello di welfare regionale
Alla luce di quanto analizzato finora, è possibile affermare che per proseguire verso una riforma delle politiche sociali al passo con i nuovi bisogni espressi dalla società, non si può prescindere innanzitutto da concetti e azioni volti alla “partecipazione” sempre più costante di soggetti pubblici e del privato sociale, la quale costituisce un presupposto qualitativo imprescindibile sia per incrementare l’efficacia e l’efficienza di servizi di pubblica utilità storicamente presidiati dal modello di welfare state, sia al fine di erogare servizi e prestazioni in campi nuovi ed aggiuntivi.
Un cambiamento da porre in atto considerando un diverso ruolo del pubblico, che dovrà agire sempre più in chiave sussidiaria e flessibile lungo l’arco della filiera del welfare, mettendo in primis il cittadino e la comunità al centro dell’attenzione; la sfida sarà quella di “coniugare politiche più efficaci, a minor costo e altamente capacitanti, creando processi virtuosi tali per cui il welfare non rappresenti più un costo per la collettività, ma un’opportunità per il territorio, l’economia e la società nel suo insieme”.
Tutto ciò emerge altresì dal convegno di presentazione della ricerca “Un altro welfare: esperienze generative” avuto luogo a Bologna il 23 agosto 2011, nato nell’ambito del “Tavolo Economia Sociale” composto da funzionari della Regione Emilia-Romagna, di Ervet (Emilia-Romagna Valorizzazione Economica Territorio), da esponenti delle tre centrali cooperative e del Forum Terzo Settore, il quale si pone l’obiettivo di misurare il contributo allo sviluppo del territorio fornito dai soggetti del terzo settore in termini di coesione sociale e innovazione.
Tale ricerca pone al centro il concetto di “economia sociale” ed in particolare di “imprenditorialità sociale”, da porre in relazione con l’esigenza di definire nuove ed efficienti politiche di welfare, in quanto espressione dello sviluppo sostenibile quale paradigma di riferimento sottostante l’azione economica e sociale. Le organizzazioni di economia sociale, come condiviso dalla vasta letteratura in materia di scienze sociali, sono caratterizzate dalla capacità di intervenire positivamente sulla crescita delle reti sociali, di fiducia e senso di appartenenza, tramite la produzione di beni relazionali e di capitale sociale.
A tal riguardo, il quadro regionale dell’economia sociale emergente in seguito al Rapporto sull’economia regionale 2010 di Unioncamere Emilia-Romagna, mostra come l’Emilia-Romagna si pone al secondo posto in Italia per presenza di capitale sociale, con un indice pari allo 0,38, preceduto solo dal Trentino-Alto Adige (0,47); l’analisi evidenzia che tale forte presenza di capitale sociale è determinata da una rilevante partecipazione civica della popolazione emiliano-romagnola e da una rete diffusa costituita da associazioni, organizzazioni di volontariato e soprattutto di cooperative sociali.
Riguardo all’importanza relativa al Terzo settore, il Presidente della Regione Emilia-Romagna, Vasco Errani, durante il convegno si è espresso asserendo la necessità di una nuova normativa sulla cooperazione sociale, “ma nel frattempo occorre che i soggetti della cooperazione trovino le masse critiche necessarie per fare innovazione, l’economia sociale è economia”. Pertanto, i nuovi strumenti della programmazione sociale non potranno prescindere da queste rilevazioni e l’azione politica della Regione, tramite i suoi atti di indirizzo e programmazione, dovrà cercare di coniugare maggiormente crescita economica e coesione sociale, al fine di implementare una diffusa e articolata rete di servizi alla persona.
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Verso un nuovo modello di welfare locale: la gestione delle politiche sociali tra assessorato e quartieri nel Comune di Bologna
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Informazioni tesi
Autore: | Elena Barbieri |
Tipo: | Tesi di Laurea Magistrale |
Anno: | 2010-11 |
Università: | Università degli Studi di Bologna |
Facoltà: | Lettere e Filosofia |
Corso: | Scienze della Comunicazione Pubblica e Sociale |
Relatore: | Daniele Donati |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 211 |
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