Differenze di genere e politiche di pari opportunità. Il quadro europeo e il caso italiano.
Il quadro delle disparità di genere in Italia
In termini demografici la popolazione italiana tra i 15 e i 24 anni rispecchia il trend europeo, con una leggera maggioranza di maschi rispetto alle femmine (Eurostat 2008, 153). Questo dato è confermato dai dati sulla partecipazione all’istruzione secondaria superiore: il numero di maschi è leggermente superiore a quello delle coetanee. Le differenze più marcate però riguardano - come evidenziato già a livello europeo - la scelta fra corsi di studio generali e professionali: le ragazze infatti si concentrano nei primi, che sono anche i corsi che anticipano quelli universitari; i ragazzi invece sono più numerosi nei secondi in quanto più proiettati al lavoro (Eurostat 2009, 78-79). Per quanto concerne i risultati, quelli degli studenti italiani rispecchiano perfettamente la tendenza europea con voti migliori nelle materie letterarie per le ragazze e per i ragazzi nelle materie scientifiche (Eurostat 2008, 32). Mentre le studentesse sono restate il 49% del totale degli iscritti alle scuole secondarie di secondo grado tra l’anno scolastico 2003/2004 e l’anno 2008/2009, nell’istruzione terziaria l’Istat ha registrato un aumento delle studentesse dal 55% degli iscritti totali nell’anno accademico 2003/2004 al 57% nel 2008/2009 (Istat 2010b, 291-292): in Italia, come nel resto d’Europa, sono più le femmine dei maschi a frequentare i corsi universitari e a portarli a termine. Tra i laureati del 2010, 6 su 10 sono donne (Alma Laurea 2011). Per quanto concerne gli ambiti disciplinari, le donne sono la netta maggioranza nei corsi per l’insegnamento (92% del totale), nelle discipline linguistiche (85%), psicologiche (85%) e letterarie (69%). Troviamo invece un’alta percentuale di laureati maschi in ingegneria (77%) e nei corsi scientifici (67%) (Alma Laurea 2011). L’Italia, insieme ad alcuni paesi mediterranei, conta un numero maggiore di studentesse rispetto ai maschi anche nei corsi post-laurea (Eurostat 2008, 34), mentre in media in Europa si contano più maschi che femmine in questi gradi di istruzione. Questi dati ci informano di un generale aumento del livello di istruzione delle donne. Ciononostante in Italia l’occupazione femminile è di ben 11 punti percentuali inferiore rispetto alla media dell’Europa a 25 nel 2006 (ibidem, 53) con 47 donne occupate su 100 a fronte di 71 uomini occupati su 100: il tasso di occupazione maschile supera quello femminile di ben 24 punti percentuali. Nella fascia di età tra i 18 e i 29 anni il tasso di occupazione femminile si abbassa ancora - al 35% contro il 48% dei coetanei. Lo scarto di 13 punti percentuali si riduce a 1, però, tra laureate e laureati (Istat 2011b).
Riguardo al problema della segregazione orizzontale, la tendenza europea che vuole 6 donne su 10 impiegate in soli 6 settori di impiego è perfettamente rispecchiata anche in Italia, benché qui si registri una concentrazione superiore alla media anche nel versante maschile (Eurostat 2009, 56-58). La presenza femminile più alta si registra in quattro settori: nell’industria tessile e in tre ambiti del terziario quali la sanità e l’assistenza sociale, l’istruzione - in cui la presenza femminile tocca il 73% degli addetti - e i servizi domestici presso le famiglie - le donne che li svolgono sono pari al 78% del personale totale (Pruna 2007, 67-68). Passando all’altra forma di segregazione, quella verticale, in Italia solo nel 4% delle 50 maggiori aziende titolate in borsa una donna è amministratore delegato. Altrettanto sbilanciata è la situazione nei consigli di amministrazione di quelle stesse imprese: qui troviamo meno di 5 donne su 100, un dato tra i peggiori in Europa (Eurostat 2008, 71-72). I dati sulla presenza femminile nei ruoli aziendali con responsabilità direttive piazzano ancora l’Italia nelle posizioni più basse: mentre la media comunitaria è del 30% circa, in Italia la media è inferiore al 20% (Pruna 2007, 92).
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Differenze di genere e politiche di pari opportunità. Il quadro europeo e il caso italiano.
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Informazioni tesi
Autore: | Barbara Tonani |
Tipo: | Laurea I ciclo (triennale) |
Anno: | 2010-11 |
Università: | Università degli Studi di Bologna |
Facoltà: | Scienze Politiche |
Corso: | Scienze internazionali e diplomatiche |
Relatore: | Alessandro Martelli |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 77 |
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