Disabilità e intervento sociale: nuovi approcci internazionali

A partire dall'800 inizia il processo che porterà alla globalizzazione: si diffondono i mezzi di comunicazione e trasporto, divenendo possibili i commerci internazionali, ed i viaggi da una parte del globo all'altra. Questi spostamenti comportavano che gli stessi rischi sanitari, attraverso la diffusione degli stessi quadri morbosi, avvenissero in ogni parte del mondo. E crebbe a livello internazionale la volontà di combattere insieme contro le malattie. Da allora la salute non è stata più considerata come “isolata”, ma globale, ed è stato riconosciuto che i problemi di salute locali dovrebbero essere affrontati con un approccio internazionale che tenga conto della globalizzazione.

La prima volta che i rappresentati di tutti i paesi del mondo s'incontrano per affrontare i problemi di salute mondiale, e trovare delle linee in comune sull'assistenza sanitaria di base fu nella Conferenza di “Alma Ata”, nel 1978 dove venne sancito che la salute è un diritto d'interesse mondiale.
La globalizzazione contemporanea ha comportato l'intensificazione degli scambi di informazioni e stili di vita in tutto il mondo, i quali hanno cancellato la tradizionale distinzione tra salute nazionale e globale. Sono stati inoltre introdotti nuovi modelli di salute e malattia, rimodellando i determinanti della salute.

La globalizzazione comporta sia rischi che opportunità, i quali influenzano anche i sistemi sanitari di tutto il mondo. Per esempio la globalizzazione degli stili di vita considerati a rischio delle città industriali (il fumo, l'alimentazione ipercalorica, il consumo di alcool, e poco movimento), ha portato alla diffusione di tali comportamenti anche nei paesi con redditi bassi, determinando l'espansione delle malattie croniche provocate da tali comportamenti in tutto il mondo.
In Inghilterra nel 2007 è stato pubblicato un report intitolato “La salute è globale” nel quale si afferma che la globalizzazione influisce sulla salute di tutti ovunque ci si trovi. Quindi proteggere la salute di un determinato Stato comporta l'azione per risolvere i problemi di salute globali, compresi quelli dei paesi poveri.
Si è visto aumentare esponenzialmente il numero degli attori coinvolti nei temi di salute, portando anche molteplici fonti di finanziamento in salute globale rispetto a prima.

Il World Report on disability (WRD), afferma che per implementare una strategia nazionale per l'inclusione delle persone con disabilità si dovrebbe collaborare anche con dei soggetti internazionali. Per l'implementazione ed il monitoraggio di tale strategia è necessaria la collaborazione non solo con i ministeri nazionali ma anche con le ONGs di cooperazione internazionale sanitaria, il settore privato, e le organizzazioni di persone con disabilità di tutto il mondo.