La velenosa tentazione dell'innocenza: la figura femminile nel cinema d'esordio di Jean Luc Godard

“Il progetto di Godard, negli anni ‘60, a partire da Le petit soldat (id, 1960), è quello di fare il ritratto della donna che ama” osservano Liandrat e Leutrat nel saggio francese Alla ricerca dell’arte perduta: il ritratto di questa donna, che poi è Anna Karina, passa attraverso sette film, da Le Petit Soldat, appunto, a Made in USA nel ‘66.
Rifiutata la parte di Patricia nel lungometraggio d’esordio per la volontà di non interpretare nudi, l’attrice danese intraprende un cammino lungo sei anni, in cui il sodalizio sentimentale e professionale influisce a tal punto sul primo ciclo dell’opera di Godard da farglieli definire “anni Karina”.
“Mi piace molto cambiare attori; ma con lei lavorare insieme è qualcosa di diverso” spiega l’autore, nel tentativo di motivare la scelta di un’attrice così ricorrente e graziata dal talento da interpretare personaggi molto differenti, e dare un volto indimenticabile a ognuno di questi.
Non è possibile dissociare Anna Karina dai personaggi che interpreta in questi anni, perché ogni interpretazione è legata a quelle precedenti, e contribuisce a formare e nutrire l’immaginario degli spettatori, dando sembianze indimenticabili all’immagine di femminilità, e dunque valicando i confini formali dei ruoli che interpreta.
La straordinaria espressività del volto spinge Godard a insistere su due particolari, gli occhi e la bocca, che la cinepresa coglie ripetutamente e a lungo. Anche il perenne fumare dei suoi personaggi viene molto esaltato dalla ripresa, emblema di seduzione: sebbene tutti i personaggi di Godard, uomini e donne, fumino, nessuno esercita il fascino magnetico della danese.
L’intento è quella di indagare i tratti e la fisionomia della donna amata, in un ritratto che si compie attraverso sette anni di protagoniste femminili, da Veronica a Nanà, da Marianne a Paula, e che consacra come ideale erotico ed estetico presso il pubblico un modello femminile-simbolo del cinema sperimentale degli anni ‘60, l’icona della Nouvelle Vague francese.