Il riciclaggio dei proventi di origine illecita

La capacità di manovrare ingenti masse di denaro di provenienza illecita che caratterizza le organizzazioni delinquenziali, rende necessario il ricorso a metodi di indagine sempre più incisivi ed efficaci, al fine di disarticolare le reti di riciclaggio e dell'usura e pervenire alla cattura dei responsabili, nonché al sequestro delle somme illecitamente movimentate. La complessiva azione di contrasto ai fenomeni criminosi in parola, pertanto, deve essere condotta oltre che sul piano amministrativo, anche e soprattutto espletando le attività di polizia giudiziaria disciplinate dal codice di procedura penale. Per lo svolgimento delle indagini di polizia giudiziaria, il modello organizzativo è stato adeguato ed orientato verso una diversificazione dei ruoli che ripropone, in linea di principio, la ripartizione con cui l'ordinamento processuale vigente distingue tra criminalità organizzata di stampo mafioso (di competenza delle Direzioni Distrettuali Antimafia) e criminalità comune (demandata alle Procure ordinarie).

Con riferimento alle attività di p.g. Esercitabili, anche nel comparto operativo in esame può assumersi a riferimento l'assetto complessivo tracciato dal c.p.p. (articoli 347 e seguenti), distinguendo quelle:

- d'iniziativa, che consistono nel compimento di qualsiasi legittima attività di informazione ed investigazione diretta alla ricostruzione del fatto ed alla individuazione del colpevole, nonché di assicurazione delle fonti di prova. Rientrano in questa tipologia gli spunti investigativi scaturiti dall'approfondimento delle segnalazioni di operazioni finanziarie sospette, dall'esecuzione di ispezioni o, più in generale, dalle attività istituzionali ordinariamente condotte dai reparti della Guardia di Finanza;

- su delega, nel caso in cui gli organi della polizia giudiziaria compiano specifici atti delegati dal pubblico ministero intervenuto nella direzione delle indagini.