Variabilità interannuale delle caratteristiche termoaline nel Canale di Sicilia da campagne oceanografiche

Importanti cambiamenti climatici hanno interessato negli ultimi decenni la circolazione e le masse d’acqua del Mediterraneo: tra il 1987 e il 1995 è avvenuta la formazione di acque profonde del Mediterraneo orientale (Eastern Mediterranean Deep Waters-EMDW) nell’Egeo meridionale, dando luogo al famoso Eastern Mediterranean Transient (EMT, Roether et al., 1996).

Tale evento,imponente e veloce,mostra come il collasso di un sistema apparentemente stabile pu. avvenire in maniera improvvisa.Negli ultimi trenta anni sono stati osservati due distinti comportamenti:una tendenza nell’aumento di temperatura e salinità negli strati profondi e intermedi del Mediterraneo.

L’EMT infatti,causato da una combinazione di fattori metereologici e ideologici,ha modificato la pre-esistente circolazione termoalina del Mediterraneo orientale (Roheter et al.,1996). Circa il 20% delle acque profonde di origine adriatica,residenti sotto i 1500 metri nel bacino est,sono state rimpiazzate da giovani acque di origine egea che a sua volta avevano preso il posto della precedente sorgente adriatica delle acque profonde.

In risposta a tale evento gli effetti dell’EMT sono evidenti dal 1992 anche nel Mediterraneo occidentale sia dal punto di vista qualitativo che quantitativo della dinamica della circolazione. Modificando le caratteristiche termoaline dello strato intermedio, il transiente induce un sollevamento delle vecchie acque profonde dello Ionio favorendo il passaggio di un significante volume di tEMDW nel Canale di Sicilia con conseguente immissione di calore e salinità nel Tirreno (Schroder et al.,2006) Bethoux e al. (1990) considerano l’aumento di temperatura e salinità delle acque profonde del Mediterraneo occidentale il risultato di cambiamenti nei forzanti atmosferici, degli effetti dell’aumento dei gas serra e della ridotta attività dei fiumi; Rohling e Bryden (1992) invece, suggeriscono che tali cambiamenti siano prodotti da un incremento nella salinità delle acque intermedie levantine a sua volta causato dalla riduzione dell’attività fluviale nell’est Mediterraneo.

Il segnale dell’EMT è perciò ormai evidente in tutto il Mediterraneo ma la questione è lontana dall’essere conclusa vista la complessità degli effetti nei due differenti sottobacini. Ciò che è certo è che,seguendo l’andamento dei tempi di evoluzione della temperatura e della salinità in corrispondenza della vena della salinità massima studiata in letteratura da Gasparini, nel sill ovest del Canale di Sicilia,possiamo distinguere due fasi: -fase pre-transiente: fino al 1991 - fase transiente: dal 1991 in poi. Tale fase è ulteriormente suddivisa in fase profonda,dal 1992 al 2001,relazionata alla produzione di acque profonde di Creta e alla conseguente risalita delle acque profonde dello Ionio,e nella fase intermedia,dal 2001 ad oggi,relazionata invece ad elevati valori di temperatura e salinità.