Ghassalet an-nwader, una commedia di Fadhel Jaziri in arabo tunisino
Il teatro nel Maghreb
Nel Maghreb, la produzione teatrale è di un certo rilievo ed ha conosciuto una rapida evoluzione nel corso del secolo data l’influenza francese e la maggiore apertura. Nei drammaturghi del Nord Africa si nota una fievole ossessività nei confronti della politica, data l’influenza del teatro francese contemporaneo.
Come in tutti i Paesi che appartengono ad una cultura antica e che si sono aperti ad un’influenza occidentale, il Marocco possiede delle forme di spettacolo di stampo tradizionale molto vicine al rito e alla festa, ed un teatro scritto volto al divertimento e alla presa di coscienza sociale e politica. L’originalità del Marocco sta nell’aver salvaguardato le proprie tradizioni e nel frattempo di aver dato vita ad autori di qualità e compagnie teatrali molto attive nel panorama socioculturale.
Gli spettacoli stranieri fanno il loro ingresso nella città di Tétouan, dove si recita in spagnolo già dal 1860. A Tangeri, dal 1913 è attivo il Gran Teatro Cervantes che rimarrà a lungo il più grande e famoso teatro del Nord Africa.
In Marocco, come anche un po’ ovunque nel mondo, l’istinto verso l’imitazione e il bisogno che spinge gli uomini a proiettarsi verso delle “ombre collettive” attive, hanno dato luogo a delle forme spettacolari; si tratta di molteplici forme teatrali tradizionali come, ad esempio, BuIlmaun,alBsat, Soltane tolba, Sidi L’Katfi, alḥalqah.
Tutte queste forme ritraggono vecchi sfondi tradizionali risalenti a credenze e riti che hanno dato luogo a variate confraternite religiose magrebine (come ad esempio la confraternita di Ayssawa).
Già verso la fine del XIX secolo, in Marocco, il poeta Muḥammad alMaqrī fu il primo a dedicarsi al genere teatrale fondando la compagnia alǦawq alFāsī (la compagnia di Fez) che offrì un prezioso contributo al teatro marocchino.
Il teatro in Marocco si sviluppò poi con la visita di Muḥammad ‘Izz adDīn nel 1923, che ebbe un grande impatto sugli amanti del teatro, sui letterati e i leaders religiosi. Una delle prime compagnie marocchine si formò a Fez. Il teatro in Marocco ha raggiunto la sua maturità con Aḥmad atTayyib al‘Ilg e atTayyib aṣṢiddīqī grazie alle loro commedie satiriche.
Oggi in Marocco le piazze delle medine ospitano narratori e artisti di strada: simbolo di questo teatro popolare è piazza Jemaa elFna a Marrakesh che al crepuscolo diventa un palcoscenico a cielo aperto. D’altra parte, esprimersi attraverso danze, canti e narrazioni in pubblico fa parte da sempre della tradizione orale araba e berbera.
Nel 1923 a Fez, Meknes, Casablanca e Rabat nacquero le prime compagnie di teatro moderno abbastanza occidentalizzato, ma il loro repertorio, spesso di stampo patriottico e ostile ai francesi, fu presto colpito dalla censura esistente durante il protettorato. Negli anni cinquanta, il Centro marocchino di Ricerche Teatrali di Rabat cominciò ad adattare opere europee e, dal 1956 , la prima compagnia di attori professionisti rappresenta il Marocco in Francia al Festival del Théâtre des Nations. Ormai apprezzato a livello internazionale, il teatro marocchino si segnala oggi per attori e registi come Nabīl Laḥlou e ‘Abd elḤaqq Zerwali .
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Ghassalet an-nwader, una commedia di Fadhel Jaziri in arabo tunisino
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Informazioni tesi
Autore: | Federica Maraschio |
Tipo: | Laurea I ciclo (triennale) |
Anno: | 2010-11 |
Università: | Università degli Studi Gabriele D'Annunzio di Chieti e Pescara |
Facoltà: | Lingue e Letterature Straniere |
Corso: | Lingue e letterature straniere |
Relatore: | Giuliano Mion |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 112 |
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