Analisi del settore vitivinicolo: un'indagine sulle performance delle imprese italiane.

Il settore vinicolo è caratterizzato dell’esistenza di asimmetria informativa tra i produttori ed i consumatori circa la qualità del prodotto, vale a dire da una situazione in cui il potenziale acquirente ha una conoscenza incompleta sulle caratteristiche del bene. In tal senso il vino è riconducibile alla categoria degli experience goods, cioè a quei prodotti per i quali la qualità è realmente determinabile solamente a seguito dell’acquisto, con il consumo.

Akerlof nel 1970 dimostra che i mercati, nei quali i venditori non sono in grado di segnalare in modo efficace la qualità dei propri prodotti, possono fallire. Saphiro, riprende tale letteratura nel decennio successivo e prova che in presenza di informazione incompleta, le imprese sono incentivate a ridurre gli standard qualitativi in modo da percepire maggiori profitti; ciò nel lungo periodo comporta che non si acquistino più i prodotti e dunque non si raggiungerà un equilibrio ottimale del mercato. (Delmastro 2008)

Inoltre, bisogna menzionare la letteratura che applica la nozione di hedonic price alle preferenze di consumo. Il prezzo edonico, legato alle caratteristiche del prodotto, è definito come la derivata rispetto ai suoi attributi. Tali attributi possono essere esterni, quali ad esempio la denominazione d’origine o l’annata contenuti in etichetta, oppure possono essere legati alle caratteristiche intrinseche sensoriali, come gusto ed aroma.

Per un consumatore è molto più facile acquisire informazioni circa gli attributi esterni: in un contesto di informazione imperfetta procurarsi dati sensoriali sulle caratteristiche qualitative di un vino, risulta dispendioso; dunque, spesso, le scelte sono fondate unicamente sulla base delle informazioni esterne ed il consumatore acquista qualora queste godano di credibilità. (Delmastro 2010)

Per tale motivazione il settore si è storicamente organizzato, definendo delle classificazioni che rappresentano una soluzione ai bidoni di Akerlof, che permettono al consumatore di ridurre i costi legati alla ricerca ed essere maggiormente informato.