Trattamento farmacologico e riabilitativo dei musicisti di musica leggera
Sindromi compressive nervose
In letteratura sono definite anche come Sindromi canalicolari o Neuropatie periferiche da intrappolamento.
Sono patologie nervose che insorgono in seguito alla compressione sulle fibre del nervo da parte di strutture anatomiche vicine, solitamente dove attraversa un canale fibroso, in prossimità di un segmento articolare o di un anello aponeurotico.
La compressione può agire direttamente sulle fibre nervose o anche indirettamente, attraverso un danno tossico causato dalla congestione dei vasi venosi locoregionali o da scompensi elettrolitici.
L’ipertrofia delle unità muscolo-tendinee che scorrono insieme al nervo nei canali anatomici, è il fattore predisponente a lesioni in ambito musicale.
L’ispessimento dei tessuti muscolari e dei legamenti fibrosi che li delimitano, è indotto dall’esercizio prolungato nel tempo, in condizioni sfavorevoli e dai microtraumi professionali che per definizione sono reiterati (ad esempio nei percussionisti).
Spesso, la compressione diretta è di tipo meccanico, cioè il nervo è compresso durante il movimento e a seconda della posizione dei segmenti coinvolti, presenta possibili fenomeni di stiramento nervoso.
Nelle neuropatie canicolari, la sintomatologia si instaura in modo progressivo:
1 L’esordio, generalmente di carattere irritativo e facilmente reversibile, è caratterizzato da parestesie, a volte dolorose, soprattutto notturne o presenti durante le azioni che hanno scatenato l’esordio, ma senza deficit sensitivi o motori. I musicisti percepiscono i primi disturbi durante le esecuzioni ed in questa fase l’esame obbiettivo neurologico risulta sempre negativo.
2 Lo stadio successivo è caratterizzato da un aumento del dolore e la comparsa dei primi deficit sensitivi nei territori di distribuzione nervosa a valle della compressione. La percussione del nervo a livello della zona di compressione risveglia un dolore acuto irradiato (segno di Tinel positivo). Insorge una certa debolezza muscolare sotto sforzo e una difficoltà a realizzare movimenti specifici.
3 L’ultimo stadio è irreversibile e dal punto di vista clinico si ha la paralisi
sensitivo-motoria estesa alle regioni nervose.
L’esame diagnostico più efficace è l’elettromiografia (EMG), a partire dal secondo stadio clinico. Questo tipo di esame è in grado di rilevare le alterazioni di conduzione nervosa, confermando la patologia compressiva. Una diagnosi precoce è fondamentale per evitare la fase irreversibile del disturbo.
Le sindromi più frequenti sono:
Sindrome del tunnel carpale
Compressione del nervo mediano nel canale carpale delimitato dal legamentotraverso del carpo. È spesso correlata all’aumento del “contenuto” canalicolare causato da ipertrofia dei flessori delle dita per lesioni infiammatorie o degenerative (tendiniti, tenosinoviti). Sono coinvolte dai disturbi sensitivi e motori, le prime tre dita della mano, la porzione radiale del quarto (mediale) e i muscoli sensitivi dell’eminenza "tenar". È frequente nella mano sinistra dei musicisti che suonano con il polso in estrema flessione, nei pianisti e nella mano destra degli strumentisti ad arco con una tenuta dell’archetto in “chiusura palmare”.
Compressione del nervo ulnare al gomito
È provocata da una riduzione del diametro della doccia retroepitrocleare dove trova sede il nervo, oppure è dovuta ad un aumento del volume del contenuto. L’estensione e flessione del gomito ripetuta, con posizioni estreme dell’avambraccio, come accade all’arto destro dei violinisti, è uno dei fattori d’insorgenza patologica di questo disturbo. La compressione dell’ulnare determina deficit sensitivi nelle ultime due dita e nel bordo ulnare del palmo. Sono spesso importanti i deficit motori a livello dei muscoli intrinseci della mano (interossei e lombricali del 4° e 5° dito) che danno il tipico "atteggiamento a griffe" (mano ad artiglio).
Sindrome di Guyon
Compressione del nervo ulnare in corrispondenza del polso. Il nervo decorre in un canale osseo e legamentoso accompagnato dai vasi, i quali possono essere sede di dilatazioni aneurismatiche o di fenomeni di tipo trombotico (frequenti nei microtraumatismi professionali) con successiva sofferenza del ramo nervoso.
Determina un quadro sintomatologico simile alle compressione ulnare precedente.
Il trattamento delle sindromi compressive nel terzo stadio (irreversibile), è soprattutto chirurgico mediante “decompressione nervosa” ottenuta selezionando:
- il legamento traverso del carpo nel tunnel carpale;
- il legamento epitrocleo-olecranico per le compressioni ulnari al gomito;
- il legamento piso–uncinato per la sindrome di Guyon.
Nei primi due stadi (reversibili), è consigliabile un trattamento farmacologico a base di antinfiammatori preferibilmente steroidei associato all’uso di ortesi notturne, terapia fisica a scopo antalgico ed analisi del gesto posturale seguito dalla sua correzione.
Nella terapia farmacologica è previsto anche l’impiego di integratori neurotrofici come l’associazione di Acido alfa-lipoico alle vitamine E, B1 e B6 o anche la Levoacetilcarnitina cloridrato. In presenza di una sintomatologia dolorosa cronica e persistente, possono essere somministrati gli antiepilettici Gabapentin e Pregabalin.
Questo brano è tratto dalla tesi:
Trattamento farmacologico e riabilitativo dei musicisti di musica leggera
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Informazioni tesi
Autore: | Enrico De Paolis |
Tipo: | Tesi di Laurea |
Anno: | 2009-10 |
Università: | Università degli Studi di Ferrara |
Facoltà: | Farmacia |
Corso: | Farmacia |
Relatore: | Carla Biondi, Rosa Maria Converti, Barbara Pavan |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 71 |
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