Deviazione di corpi celesti diretti verso la Terra
Potentially hazardous asteroids (PHA)
Generalmente oggi giorno si fa riferimento a due scale di criterio che permettono di stimare il livello di allarme prodotto dal passaggio ravvicinato di un corpo celeste o da una probabile collisione; e sono la scala di Torino e quella di Palermo, di seguito spiegheremo brevemente la prima di queste nonché la più usata, per quel che riguarda la seconda ricordiamo che la scala Palermo è logaritmica (il rischio 2 è pertanto cento volte maggiore del rischio 0) e tiene anche in considerazione le date del possibile impatto: i valori minori di –2 si riferiscono a eventi con praticamente nessuna conseguenza, quelli tra –2 e 0 indicano situazioni che meritano attenzione, infine quelli maggiori di zero sono associati a eventi preoccupanti.
Per poter fornire sui giornali notizie che non allarmino in modo ingiustificato il grande pubblico ma contemporaneamente diano una percezione precisa del pericolo, dal 1999 è in uso la Scala Torino, elaborata da Richard P. Binzel, del Dipartimento di Scienze della Terra e dei Pianeti del Massachusetts Institute of Technology (Boston, Usa). La Scala si chiama Torino perché qui fu concepita e a Torino lavora un gruppo di studiosi degli asteroidi apprezzato in campo internazionale. Su questa graduatoria il rischio del 2029 (quello relativo ad Apophis) raggiungeva il grado 4.
Per fortuna i calcoli hanno precisato l’orbita e procrastinato, ridimensionandolo fortemente, il rischio di impatto adesso stimato per il 2036 (13 Aprile) con una probabilità di una su 45000. In prima battuta la Scala Torino può essere paragonata alla Scala Richter. Le accomuna il fatto che si riferiscono a eventi piuttosto spiacevoli: la Scala Richter è impiegata per classificare i terremoti mentre la Scala Torino serve a catalogare il rischio di un possibile impatto di comete e asteroidi con la Terra.
Al momento della scoperta di un nuovo oggetto è veramente molto difficile prevedere dove potrà trovarsi nelle settimane o nei mesi successivi. Tale incertezza dipende dal fatto che i dati osservativi disponibili sono solitamente limitati nel tempo, cioè riguardano un tratto molto breve dell’orbita e questo fatto introduce dei limiti nella precisione dei calcoli. In realtà nella maggior parte dei casi i dati disponibili consentono fin dal primo momento di escludere, per almeno un centinaio d'anni nel futuro, che si possano verificare passaggi ravvicinati pericolosi per la Terra.
Purtroppo, però, rimangono ancora dei casi per i quali il rischio di una collisione non può essere del tutto escluso e per tali casi è necessario indicare il grado di potenziale pericolosità. La Scala Torino impiega dei numeri da 0 a 10. Lo zero significa che un oggetto non ha praticamente nessuna probabilità di collidere con la Terra mentre il dieci indica la collisione certa. In realtà vengono classificati di grado zero anche i possibili impatti di oggetti troppo piccoli per riuscire a superare lo scudo dell’atmosfera terrestre.
Un evento viene classificato valutando due fattori: la probabilità che avvenga la collisione e l’energia cinetica posseduta dall’oggetto. Un oggetto in grado di avvicinarsi più volte alla Terra potrà avere distinti valori nella Scala, uno per ciascuno dei suoi passaggi ravvicinati. Nella Scala Torino non sono ammessi valori frazionari o decimali, ma unicamente numeri interi. E' importante sottolineare che la classificazione di un evento non è mai un fatto stabilito una volta per tutte. In altre parole, non si tratta di una scala definitiva: la posizione assegnata ad un evento nella Scala (dal valore 1 a quelli più elevati) è soggetta a mutare con il passare del tempo.
Il cambiamento dipende dall’affinamento della nostra conoscenza dell’orbita dell’oggetto: un maggior numero di dati potrà confermare per l’oggetto un passaggio a distanza di sicurezza dalla Terra. Perciò anche se, provvisoriamente, un oggetto appena scoperto venisse classificato in classe diversa da zero, alla fine si assisterà ad una sua riclassificazione al livello più basso. E’ quasi impossibile il contrario: un oggetto classificato fin dall’inizio di grado zero ben difficilmente potrà cambiare con il tempo questa sua collocazione. Ecco i vari livelli di rischio che la Scala Torino prevede (Graf.2.3): Grado 0 - La probabilità di collisione è nulla, o molto al di sotto di quella di un oggetto occasionale qualsiasi sconosciuto.
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Deviazione di corpi celesti diretti verso la Terra
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Informazioni tesi
Autore: | Luca Ficca |
Tipo: | Laurea II ciclo (magistrale o specialistica) |
Anno: | 2006-07 |
Università: | Politecnico di Torino |
Facoltà: | Ingegneria |
Corso: | Ingegneria aerospaziale e astronautica |
Relatore: | Lorenzo Casalino |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 203 |
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