Microcredito. Una nuova frontiera in rete
Il connubio “microcredito – Internet”: un’esperienza recentissima
Abbiamo descritto finora il microcredito come la “scoperta” che ha permesso una maggiore presa di coscienza nei confronti dei diseredati nel mondo e la possibilità di poterli redimere grazie alla concessione di microprestiti.
Nel giro di quarant’anni questo strumento della microfinanza ha concesso credito e ,grazie ai risultati raggiunti ,ha anche guadagnato credito, riuscendo ad affermarsi come strumento di lotta alla povertà che partendo dal Bangladesh si è irradiato in tutti i continenti.
Sebbene la microfinanza sia nata negli anni settanta, è stato solo in seguito alla consegna del premio Nobel a Yunus e alla Grameen Bank (cioè nel 2006) che il settore ha cominciato a catturare l’attenzione pubblica.
L’interesse dei media, combinato alla crescita esponenziale di social network e di comunità web ha incentivato in maniera massiccia “l’industria” della microfinanza, portandola sempre più vicino al suo obiettivo di fornire servizi finanziari a persone disagiate in tutto il mondo.
Un’iniziativa come il microcredito per potersi affermare il più possibile necessita di grandissima pubblicità.
Dopo la tv, solo il web si presta alla diffusione istantanea e capillare di qualsiasi tipo d’informazione e iniziativa. E proprio grazie al web il microcredito sta vedendo allargata ancora di più la sua “notorietà”. E’ infatti da pochissimi anni che le istituzioni di micro finanza si servono dello strumento telematico che ha rivoluzionato il modo di comunicare per poter raggiungere un sempre più ampio numero di donatori e investitori .
Già nel 1995 le potenzialità di Internet a livello commerciale erano state captate dall’informatico Pierre Omidyar, il quale aveva fondato il sito E -Bay, offrendo l’opportunità a milioni di persone di vendere e scambiare oggetti tramite Internet. Complice l’estrema semplicità di utilizzo e la comodità delle transazioni, gli acquisti on-line sono un’abitudine sempre più diffusa.
Perché non applicare quindi lo stesso principio al microcredito?
L’idea è nata solo sei anni fa, nell’ottobre 2005, grazie ai coniugi americani Matt Flannery and Jessica Jackley, fondatori di Kiva. Org, la piattaforma apripista del microcredito on line. L’interesse della coppia per la microfinanza nacque durante una conferenza tenuta da Yunus alla Stanford Business School, in California. Jessica, che studiava presso l’università, invitò il fidanzato, il quale non aveva mai sentito parlare di microfinanza, a partecipare al convegno.
Appassionatasi alla causa Jessica cominciò a lavorare poco tempo dopo come consulente per l’associazione Village Enterprise Fund, che si occupava di piccoli imprenditori nell’Africa orientale.
Durante un viaggio che sarebbe servito a visitare Jessica, i due incominciarono invece ad intervistare i piccoli imprenditori aiutati dall’associazione, per capirne di più riguardo ai problemi che questi affrontavano nel cominciare iniziative imprenditoriali. Conclusero che un argomento in comune a tutte quelle persone era l’impossibilità di accedere al capitale iniziale (start-up capital).
Di ritorno dall’Africa, cominciarono ad impegnarsi in un piano di microfinanza per aiutare le persone nelle stesse condizioni dei poveri che avevano intervistato. Identificarono in Internet un validissimo aiuto alla loro causa. Crearono quindi una piattaforma on line gestita da esperti nel campo della microfinanza e della tecnologia, chiamandolo Kiva, che in swahilii significa “unità”.
Fu così che il microcredito sbarcò su Internet.
Giusto un anno dopo, nel 2006, un’identica iniziativa portò alla fondazione di Microplace, la seconda piattaforma di microcredito on-line al mondo, fondata da un’attivista del web e imprenditrice sociale chiamata Tracey Pettengill.
Anche lei laureata presso la Stanford Businnes School, dopo uno stage in Bangladesh presso la Grameen Bank, si dedicò alla microfinanza in rete,individuandola come uno strumento che avrebbe fatto progredire ulteriormente il microcredito a livello mondiale.
E’ proprio in virtù delle potenzialità del web che si sta attualmente verificando un vero e proprio “boom” in questo campo, tramite la nascita di siti specifici in cui chiunque può “fare microcredito”.
Questo brano è tratto dalla tesi:
Microcredito. Una nuova frontiera in rete
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Informazioni tesi
Autore: | Irene Pilia |
Tipo: | Laurea II ciclo (magistrale o specialistica) |
Anno: | 2009-10 |
Università: | Università degli studi di Genova |
Facoltà: | Lingue e Letterature Straniere |
Corso: | Lingue straniere per la comunicazione internazionale |
Relatore: | Anna Cossetta |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 146 |
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