''Die Frau ohne Schatten''. Favola per musica tra tradizione e modernità
Spazio per la musica
Tra gli elementi extra-testuali tenuti in considerazione da Hofmannsthal nella fase creativa del libretto d’opera l’attenzione principale è volta naturalmente alla musica. Egli non desidera soltanto adattare un soggetto alle esigenze musicali ma creare un libretto che contenga già in sé la musica, che offra di per sé spunti musicali, come accade, a suo avviso, nei libretti wagneriani. Da un’attenta lettura di questi ultimi Hofmannsthal infatti ravvisa:
“l’inimitabile perfezione con cui vi predomina già in anticipo il pensiero della realizzazione musicale – l’irraggiungibile qualità: per cui, come i corsi d’acqua determinano un paesaggio, così il paesaggio poetico è qui disegnato dalle correnti e dai ruscelli della melodia che il poeta ha già previsto.”
In questo proposito si legge forse il desiderio di controllare tutti gli aspetti della creazione al fine di costruire un’opera veramente coerente che scaturisca da un’unica prospettiva autoriale. Hofmannsthal ritenne di aver raggiunto tale obiettivo proprio con la Frau ohne Schatten e che essa fosse la sua opera più felicemente musicale. Egli vedeva un aspetto musicale intrinseco già nel soggetto, “intimamente proteso con inesauribile energia verso la musica”. Al suo quarto esperimento operistico in collaborazione con Richard Strauss, il poeta aveva acquisito dimestichezza ed era ben consapevole delle istanze che la musica richiedeva a un testo drammatico e soprattutto conosceva le caratteristiche della musica straussiana. Durante il periodo di scrittura del libretto egli cercò di accrescere il potenziale musicale racchiuso nel soggetto conferendo una forma e usando strategie compositive ben precise: “[…] provo un entusiasmo sempre nuovo per la ricchezza entro ogni singola scena, per le straordinarie occasioni date al musicista, brani lirici, trapassi che anelano alla musica e le si offrono spontaneamente”.
Ciò che rende eminentemente musicale la Frau ohne Schatten è un insieme di fattori. Il primo, come già affermato, è senz’altro racchiuso nel soggetto. Si tratta della categoria del meraviglioso che si lega alla musica intrinsecamente, non solo nell’opera ma anche nel teatro drammatico non musicale. L’irruzione del soprannaturale sulla scena infatti necessita della musica quasi come sua giustificazione. Fin dalla nascita dell’opera in età barocca e poi lungo tutto il suo percorso attraverso forme e gusti diversi fino al Novecento, nei libretti compare il meraviglioso nelle sue numerose declinazioni. Tra queste l’azione fiabesca costituisce un elemento centrale per l’opera tedesca, in particolare nel periodo romantico, dal Freischütz di Weber alle fate wagneriane. E.T.A. Hoffmann, autore di undici opere tra cui Undine, riteneva addirittura che solo la favola fosse veramente adatta alla rappresentazione in opera lirica. Nella Frau ohne Schatten, oltre alla dimensione di favola, con i suoi motivi e i suoi personaggi, si aggiunge la magia, che si lega alla musica anche perché, oltre a costituire un nuovo elemento soprannaturale, necessita inevitabilmente dell’uso di effetti teatrali, la cui spettacolarità si associa naturalmente all’elemento musicale. Il primo incantesimo ad opera della Nutrice ha luogo nel primo atto: appare l’interno di un padiglione principesco in luogo della casa del tintore, un gruppo di schiave chiama languidamente la Donna che si avvicina e si specchia ammirata. Questa apparizione quasi onirica fa penetrare lo spettatore nella mente della Donna, nei suoi sogni e desideri di evasione, è uno sguardo alla sua interiorità illustrato interamente dalla musica, mentre alla poesia sono affidati pochissimi versi pronunciati come un dolce richiamo ripetuto più volte dalle schiave, a cui si uniscono brevemente le voci fuori campo dell’Imperatrice e del Giovane. A fronte di questi pochi versi la musica descrive il passaggio ad un’altra dimensione, la levità e vanità del sogno. Attraverso i momenti di magia il librettista offre occasioni importanti all’espressività musicale.
Questo brano è tratto dalla tesi:
''Die Frau ohne Schatten''. Favola per musica tra tradizione e modernità
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Informazioni tesi
Autore: | Monica Gozzoli |
Tipo: | Laurea II ciclo (magistrale o specialistica) |
Anno: | 2010-11 |
Università: | Università degli Studi di Pisa |
Facoltà: | Lettere |
Corso: | Letterature e filologie europee |
Relatore: | Giovanna Cermelli |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 68 |
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