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La donazione delle cellule staminali da sangue cordonale: focus sul ruolo e la formazione dell'ostetrica/o

L'informazione nella società: Il trapianto di SCO

La storia della donazione di SCO in Italia ha trovato un notevole sviluppo a partire dagli ultimi decenni del secolo scorso. Nel 1974 veniva per la prima volta dimostrata la presenza di cellule staminali emopoietiche nel sangue di cordone ombelicale e placentare. La possibilità di impiegare questo sangue, prelevato dopo il parto, per il trapianto di pazienti affetti da patologie ematologiche neoplastiche e non neoplastiche è stata successivamente segnalata in numerosi studi e poi confermata nel 1989 dal successo ottenuto all’Hopital Saint-Luis di Parigi, nel trapianto di SCO provenienti dal cordone della sorellina, in un paziente pediatrico affetto da anemia di Fanconi. Agli inizi degli anni Novanta la donazione del cordone ombelicale era ancora una pratica sperimentale, mirata per specifiche situazioni, infatti, la proposta di raccolta e conservazione era destinata a donne che avevano già un figlio malato ed erano in procinto di partorire un altro figlio.

Nel 1993 venne eseguito in Italia il primo trapianto con SCO da donatore non correlato e da quel momento il numero di trapianti subì un incremento, ponendo una conferma nelle potenzialità terapeutiche delle SCO. Con questi presupposti si sono poste le basi per una raccolta più capillare e una rete logistica e organizzativa che si occupa di raccolta e conservazione di SCO a livello nazionale. Nell’ottobre del 1995 venne fondata l’ADISCO, la prima associazione nazionale nel panorama mondiale che ha l’obiettivo di incoraggiare la pratica della donazione ispirandosi a principi di solidarietà e altruismo. L’ADISCO, acronimo di Associazione Donatrici Italiane Sangue Cordone Ombelicale, è un’associazione di volontari che adottano una politica di informazione in linea con le disposizioni più generali di comitati scientifici, supportando il proprio operato con aggiornamenti dati da studi clinici.

L’associazione affianca e sostiene i centri ematologici nell’avvio delle proprie attività in relazione alle SCO e collabora con le banche del sangue cordonale che sono sorte a partire dal 1993 su tutto il territorio nazionale e che attualmente sono diciotto. Con i recenti progressi si è passati dalla terapia ancora sperimentale degli anni Novanta a una procedura consolidata e di dimostrata efficacia. Questo ha portato ad un crescente interesse da parte di aziende private che pubblicizzano l’opportunità di conservazione autologa in banche private estere. L’ADISCO a difesa della donazione solidaristica, fondata sulle evidenze scientifiche, si è resa portavoce presso le istituzioni e svolge con dedizione una costante campagna di informazione attraverso iniziative che hanno l’obiettivo di sottolineare l’insostituibilità dell’approccio solidaristico nella donazione delle SCO.

Questo brano è tratto dalla tesi:

La donazione delle cellule staminali da sangue cordonale: focus sul ruolo e la formazione dell'ostetrica/o

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Informazioni tesi

  Autore: Ilaria Pace
  Tipo: Diploma di Laurea
  Anno: 2010-11
  Università: Università degli Studi di Verona
  Facoltà: Medicina e Chirurgia
  Corso: Ostetricia
  Relatore: Francesca Gaudino
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 119

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