Immagini animali e antropomorfe nella narrativa di Gianna Manzini
Un’analisi delle figure zoomorfe nei bestiari manziniani
In Gianna Manzini è assiduo il ricorrere agli animali per trattare della condizione umana. I motivi di tale comportamento sono senz’altro numerosi.
L’animale fa parte di un’esperienza comune a tutti noi, di norma a portata di mano. Le sue caratteristiche sono così simili a quelle umane che esso ben si presta a corrispondere agli infiniti aspetti della nostra psiche, dando una parvenza materiale all’invisibile.
Sentiamo spesso vicino l’animale perché esso è l’unico sul pianeta a condividere con noi una vita fatta di pulsioni. Ma, altrettante volte, lo percepiamo lontanissimo e completamente diverso. L’animale può quindi anche rispecchiare quanto ci è ignoto di noi stessi e ci impaurisce.
Il processo di creazione artistica di Manzini ha bisogno di una vicinanza sufficiente con il proprio soggetto per permettere l’immedesimazione, ma, allo stesso tempo, anche di una lontananza che ne consenta il necessario distacco. È proprio questo distacco ciò che fa accettare al lettore quello che non accetterebbe mai se dovesse scoprirlo direttamente in se stesso.
Perché, anche dove la simbologia rimane oscura ed enigmatica, gli animali nella scrittura manziniana sono sempre latori di un messaggio traslato, negativo o positivo che sia. La scrittrice dimostra in tutta l’opera la sua smisurata passione e l’infinita conoscenza della natura.
Oltre ai temi naturalistici e relativi agli animali, ve ne sono altri che si ripetono in tutta la sua produzione letteraria. Ella è molto attenta ai sentimenti ed alle emozioni e si concentra prevalentemente sullo studio di quelli più profondi e malinconici (come la compassione, l’angoscia, il senso della morte e quello del dolore), scaturiti dalla visione di determinate bestie in alcune precise situazioni.
Qui di seguito si propone un’analisi di alcuni fra gli animali introdotti nell’opera di Manzini. Essi vengono analizzati accuratamente sotto il loro aspetto simbolico, contrapposto al significato che assumono nella narrazione, in modo tale da dimostrare come l’autrice riesca a parlare di storie animali e nello stesso tempo, con l’ausilio di memorie che attingono al passato, dell’intera umanità e della crisi che la coinvolge.
Questo brano è tratto dalla tesi:
Immagini animali e antropomorfe nella narrativa di Gianna Manzini
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Informazioni tesi
Autore: | Laura Barison |
Tipo: | Laurea I ciclo (triennale) |
Anno: | 2010-11 |
Università: | Università degli Studi Ca' Foscari di Venezia |
Facoltà: | Lettere |
Corso: | Lettere |
Relatore: | Ilaria Crotti |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 91 |
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