Organalia
Organalia: la storia
Organalia nasce nel 2002 con l’intitolazione provvisoria Vox Organorum con lo scopo di valorizzare gli organi nella funzione di strumenti musicali, beni artistici e veicolo per la diffusione della letteratura organistica. Com’è noto infatti, l’organo nasce fondamentalmente come strumento di sussidio alla liturgia per sostenere il canto o per l’esecuzione di brani idonei alle diverse celebrazioni religiose.
Questo utilizzo, però, è solo un aspetto della funzionalità di questo strumento: gli organi, infatti, sono dotati sia di registri per all’accompagnamento di tipo liturgico, sia di registri cosiddetti da concerto, che normalmente per le loro caratteristiche non vengono inseriti durante le celebrazioni stesse.
Di conseguenza la necessità di ascoltare l’organo nella sua completezza può essere rappresentata esclusivamente durante un’esecuzione di tipo concertistico, laddove l’interprete può far ascoltare quei registri che hanno la capacità di imitare gli strumenti musicali normalmente usati dalle orchestre.
A seconda del periodo storico di costruzione dello strumento, gli organari hanno realizzato registri secondo il gusto dell’epoca. Grazie ad Organalia si è innescato un circuito musicale davvero virtuoso che ha fatto ritornare nelle chiese gli appassionati di musica organistica ed ha avvicinato, almeno per curiosità, quanti ne avevano sentito parlare, ma che per la loro giovane età non avevano potuto rendersi conto di persona della grandiosità e della complessità di un’esecuzione organistica.
L’organista infatti è un musicista che più di tutti gli altri deve saper coordinare l’uso delle mani con quello dei piedi dovendo suonare contemporaneamente, in molti casi, su più manuali e sulla pedaliera. La riscoperta della musica organistica ha fatto nascere anche il desiderio di restaurare questi strumenti che spesso erano utilizzati al minimo delle loro possibilità e che attraverso una paziente e qualificata opera di restauro sono tornati al loro splendore originale.
La moderna organologia, infatti, predilige ed incoraggia il restauro filologico degli strumenti in modo da riportare alla fonica originale queste macchine sonore che nel tempo sono state spesso oggetto di manomissioni, frutto dei gusti delle diverse epoche. Il ritorno all’originale degli organi ha permesso la fruizione di strumenti che proprio a causa di interventi intercorsi soprattutto tra l’800 ed il ‘900 avevano perso le loro caratteristiche originali, frutto delle cultura del barocco italiano.
Organalia ha quindi favorito la diffusione della musica organistica di autori minori che non erano conosciuti dal grande pubblico, ma che ai loro tempi avevano rappresentato un modello culturale. Nel medesimo tempo poiché gli organi sono collocati nelle chiese, il pubblico ha potuto scoprire o riscoprire tanti edifici di culto, sia parrocchiali, sia confraternitali delle Chiesa Cattolica accanto ai Templi Valdesi.
Inoltre il pubblico che segue Organalia è di tipo itinerante, favorendo in questo modo un’osmosi sul territorio provinciale con una forma interna di turismo, capace di muovere il pubblico da una parte all’altra. Infatti, se molte persone si dedicano con interesse ed entusiasmo a viaggi di tipo nazionale ed internazionale, non sempre queste hanno una diretta conoscenza del territorio dove risiedono o lavorano.
Organalia, inoltre, ha anche realizzato pubblicazioni di tipo editoriale e discografico, permettendo in questo modo al suo pubblico di appropriarsi in modo sempre più personale di conoscenze legate agli strumenti, alla musica, ed ai grandi interpreti di livello internazionale. In particolare ha pubblicato tre volumi: il primo contiene la schedatura di 60 organi utilizzati dalla rassegna fino al 2004. Il secondo contiene la schedatura di 15 organi utilizzati nelle rassegne 2005 e 2006.
Infine è in corso la realizzazione di un volume riepilogativo contenente la schedatura di 93 organi, utilizzati sino al 2009 compreso, e di 7 organi storici, tutti appartenenti al XVIII secolo di particolare importanza, assolutamente inutilizzabili ed indicati per un eventuale progetto di restauro complessivo. Tra le iniziative di Organalia, da sviluppare nell’immediato futuro, c’è la volontà di promuovere il restauro di organi assolutamente eccezionali divenuti obsoleti per l’incuria degli uomini.
Questo brano è tratto dalla tesi:
Organalia
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Informazioni tesi
Autore: | Elena Pocorobba |
Tipo: | Tesi di Master |
Master in | Promozione ed Organizzazione Turistico-Culturale del Territorio |
Anno: | 2009 |
Docente/Relatore: | Paolo Gerbaldo |
Istituito da: | Università degli Studi di Torino |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 41 |
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