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Crisi finanziaria, interventi pubblici e moral hazard: un'analisi econometrica su un campione di banche europee

Teoria ed evidenza empirica sul problema del "moral hazard"

A seguito della recente crisi finanziaria le garanzie pubbliche offerte agli istituti finanziari hanno subìto un notevole incremento. Le conseguenze di tali interventi governativi sui comportamenti prudenziali delle banche sono state variamente indagate nell’ambito di un consistente filone di studi, teorici ed empirici, tuttora in evoluzione.
Dal punto di vista teorico, la letteratura analizza principalmente due distinti effetti indotti dagli interventi di bailout. Il primo è il cosiddetto moral hazard effect: le autorità governative, fornendo assistenza alle banche in difficoltà e proteggendo i creditori da eventuali perdite, favoriscono strategie improntate all’assunzione di rischio eccessivo poiché riducono la disciplina di mercato.
Infatti i creditori, anticipando tali salvataggi, non hanno incentivi a monitorare i comportamenti degli istituti finanziari e domandare premi al rischio adeguati.
Sironi esamina, attraverso una stima cross-sections, la capacità del mercato finanziario di discriminare tra i diversi profili di rischio degli strumenti di debito emessi dalle banche europee, nel periodo che va dal 1991 al 2000. Sebbene, in generale, gli investitori siano sensibili al rischio e siano in grado di applicare il virtuoso meccanismo della disciplina di mercato (in base alla quale una banca troppo rischiosa viene punita dal mercato che chiede tassi più alti per finanziarla), essi non hanno alcun incentivo a punire, mediante in incremento del premio per il rischio, le banche maggiormente rischiose che però beneficiano di un meccanismo di protezione governativa che prende la forma di garanzie esplicite o implicite (in questi casi infatti il rischio di fallimento della banca è indipendente dal suo rischio di insolvenza ed è ancorato alle aspettative di salvataggio pubblico). Anche, Gropp, Vesala e Vulpes pongono la loro attenzione su un campione banche europee, osservate negli anni 1999-2001, ed implementano un modello di moral hazard, al fine di verificare l’impatto delle aspettative di un intervento pubblico di bailout (misurate tramite il Support Rating di Fitch) sui comportamenti degli istituti finanziari. Utilizzando indicatori basati su dati di mercato (il cui principale vantaggio è l’elevata frequenza rispetto ai dati tratti dai bilanci societari), essi dimostrano come l’esistenza di una implicita rete di sicurezza indebolisca la disciplina di mercato e induca le banche ad operare con una più elevata leva finanziaria e con un maggiore profilo di rischio. Tali incentivi sono tanto più grandi quanto più elevata è la percezione di un intervento di salvataggio.
Il secondo effetto, indotto dagli interventi di bailout, fa invece leva sul concetto di charter value. Quest’ultimo, espresso dal rapporto price to book value, incorpora le aspettative degli investitori circa la capacità dell’istituto finanziario di creare profitti. Dato che tale valore è nullo se la società fallisce, un incremento del charter value riduce i comportamenti opportunistici, poiché aumenta il costo opportunità di un eventuale fallimento. La safety net, consentendo quindi agli istituti di credito di rifinanziarsi a costi più bassi ed aumentando le loro potenzialità di crescita, ne incrementa il charter value medio e di conseguenza riduce la propensione ad assumere rischi eccessivi. Keeley, studiando l’aumentata competizione del settore bancario americano degli anni ’80, fu il primo ad evidenziare la correlazione negativa esistente tra charter value e propensione al rischio.

Questo brano è tratto dalla tesi:

Crisi finanziaria, interventi pubblici e moral hazard: un'analisi econometrica su un campione di banche europee

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Informazioni tesi

  Autore: Antonella Manca
  Tipo: Laurea II ciclo (magistrale o specialistica)
  Anno: 2009-10
  Università: Università degli Studi di Cagliari
  Facoltà: Economia
  Corso: Scienze dell'economia
  Relatore: Paolo  Mattana
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 37

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