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Globalizzazione e crisi economica. Il distretto industriale di Santa Croce sull'Arno

Il distretto industriale di Santa Croce sull'Arno

In questa parte del lavoro l'analisi si concentrerà esclusivamente sul distretto industriale di Santa Croce sull'Arno; si cercherà di realizzarne una "fotografia", allo scopo di evidenziare, come si è fatto nel primo capitolo per il settore conciario italiano, alcuni impatti sull'area della globalizzazione economica, gli effetti prodotti dalla crisi mondiale e le prospettive future. Il distretto comprende i comuni di Castelfranco di sotto, Montopoli in Val d'Arno, Santa Croce sull'Arno, Santa Maria a Monte e San Miniato, nella provincia di Pisa, e Fucecchio nella provincia di Firenze.

Si caratterizza per essere l'unico rispetto agli altri distretti conciari italiani specializzato di fatto nell'intera filiera produttiva della pelle (dalla concia della pelle al prodotto finito calzatura o pelletteria) è importante sottolineare come il distretto santacrocese vada a confluire insieme ad altri distretti nel pi. ampio "Sistema moda toscano"; quest'ultimo, rispetto agli altri distretti della moda italiani, si caratterizza per la presenza in un unico territorio di tutta la filiera, dalla concia alla tessitura, alla manifattura.

La peculiare organizzazione produttiva tipica dei distretti industriali si . riflessa sulle modalità. di diffusione della crisi; la stretta catena di rapporti commerciali ha infatti trasmesso con estrema rapidità gli impulsi recessivi dalle maggiori imprese esportatrici alle aziende minori, loro subfornitrici; ciò si è verificato anche in Toscana, dove sono emersi segnali di particolare difficoltà per le piccole imprese della moda. La regione, infatti, ha fortemente risentito della crisi economica internazionale: nel 2008 il PIL ha subito un calo del 1,2%, nel 2009 del 5%.

L'indagine congiunturale relativa al 2010 condotta dall'Osservatorio Regionale Toscano dell'Artigianato mostra che l'anno appena passato si . chiuso nuovamente con un dato sul fatturato negativo in tutti i settori sia dell'artigianato che della microimpresa non artigiana (variazione media di fatturato del -6,2% per l'artigianato e del -4,6% per la microimpresa), ma i dati confermano comunque l'inversione di tendenza colta a fine 2009, che per. non si . potuta tradurre in variazioni positive data la situazione assai negativa da cui si partiva in quella fase.

La crisi, come si è anticipato nel primo capitolo, è nata nei circuiti finanziari ed ha finito per coinvolgere ampi settori dell'economia reale, con conseguenze negative soprattutto sull'industria manifatturiera, che ha determinato un forte calo nelle esportazioni, da sempre punta di diamante del sistema toscano. Tuttavia la scelta compiuta negli ultimi anni da molte industrie manifatturiere toscane di puntare sulla qualità appare l'unica risposta possibile per superare la crisi. La forte concorrenza da parte dei paesi emergenti, che basano la loro competitività sui grandi numeri e sul basso costo del lavoro e, come già detto, i più recenti contraccolpi della crisi economica internazionale, hanno favorito una sorta di selezione naturale delle imprese toscane.

A resistere e a vincere la sfida sono soprattutto quelle aziende che, basandosi sull'aggregazione per rete, sull'innovazione e sulle produzioni di qualità, sono riuscite a riposizionarsi sul mercato internazionale conquistando importanti nicchie. Il "Sistema moda toscano", infatti, nonostante l'economia toscana appaia allineata al resto del Paese per quanto riguarda la recessione economica, ha continuato a contribuire in maniera considerevole al PIL regionale sia in termini qualitativi che quantitativi.

Nel corso di questo capitolo concentrandoci sul distretto di S. Croce ed aiutandoci nei confronti con i dati riguardanti la provincia di Pisa vedremo quali sono stati i fattori e i punti di forza che hanno permesso di superare le “sfide” poste dalla congiuntura. A questo proposito è opportuno specificare che ai fini della ricerca quando si parlerà del distretto di Santa Croce e dei dati ad esso riferiti, verranno considerati solo i cinque comuni della provincia di Pisa. La scelta di considerare "distretto del cuoio" questi comuni deriva dal fatto che tali municipalità appartengono tutte allo stesso SEL (Sistema Economico Locale, in base alla suddivisione compiuta dalla Regione Toscana) del Valdarno Inferiore e sono tutti dislocati nella stessa provincia. Verrà escluso pertanto il comune di Fucecchio che, pur appartenente allo stesso SEL, si trova in provincia di Firenze.

Questo brano è tratto dalla tesi:

Globalizzazione e crisi economica. Il distretto industriale di Santa Croce sull'Arno

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Informazioni tesi

  Autore: Elena Gorini
  Tipo: Laurea II ciclo (magistrale o specialistica)
  Anno: 2010-11
  Università: Università degli Studi di Pisa
  Facoltà: Scienze Politiche
  Corso: Gestione delle risorse umane
  Relatore: Alessandro Volpi
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 173

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