Roma e il Golf. Criticità ed opportunità di sviluppo nell'ambito del Secondo Polo Turistico della capitale

Effettuando un lavoro di analisi dell’andamento storico di Roma come destinazione golfistica, è risultato da subito particolarmente complicato il reperimento delle informazioni necessarie a fornire un quadro di tendenza significativo per una migliore comprensione del fenomeno golfistico romano nel passato recente. Roma, come è stato già ampiamente espresso nel precedente paragrafo, rappresenta la possibilità di effettuare una vacanza poliedrica, ovvero fondata su esperienze diverse, che vanno dal turismo culturale a quello enogastronomico, passando per il turismo legato all’intrattenimento fino a quello religioso.
L’insieme delle eventuali attività che si possono svolgere a Roma la rendono, da sempre, una meta ambita per i turisti di tutto il mondo. Un caso a parte è rappresentato per quel segmento di domanda turistica delineato da coloro che hanno come principale motivazione per la propria vacanza quella appunto di giocare prevalentemente a golf. Ebbene Roma, fino a pochi anni fa, non veniva percepita come una possibile destinazione golfistica ed in parte tale convinzione non era del tutto errata.

Le cause di questo errore strutturale sono state sicuramente molteplici, figlie di una mancanza di attività volte a promuovere e a far conoscere i moltissimi golf club presenti nel territorio laziale. Oltre a ciò, la difficoltà, riscontrata fino a poco tempo fa, di non riuscire a coordinare tutti gli stakeholders della filiera golfistica capitolina in una realtà che risultasse all’esterno come un network integrato da servizi e strutture diverse, unite dal comune interesse di fare sistema nel distretto golfistico di Roma per dare una visione univoca all’esterno e rendere Roma, come destinazione golfistica, maggiormente competitiva.
“Il turismo golfistico a Roma nasce principalmente con la costruzione, da parte della famiglia Rebecchini, nel 1990 dello Sheraton Golf Resort Parco de’ Medici” . Questa l’opinione del Presidente del Consorzio Roma Golf District, Marco Zanetti, il quale ritiene che “prima di questo periodo di turismo golfistico a Roma non ce n’era traccia”.

E continua affermando che “effettivamente il primo elemento del golf turistico a Roma è stato la costruzione di questo complesso golfistico asservito dalla costruzione di tre alberghi con finalità turistico-ricettive: campo da golf a servizio dell’occupazione alberghiera”.
In realtà, anche altri circoli dell’area capitolina hanno provato negli anni a seguire l’esempio del Parco de’ Medici, come il Castel Gandolfo Golf Club, il quale dal 1997 ha incominciato a rivolgersi verso la componente turistica legata al mondo del golf. Infatti, destinando 25 appartamenti di piccolo taglio ad uso alberghiero si è dato avvio, anche qui, a un processo di apertura verso nuovi segmenti della domanda. Ciò ha permesso a questo circolo, un tempo in difficoltà, di diventare uno dei circoli più prestigiosi non solo del Lazio ma di tutta Italia.