Il mutuo riconoscimento di titoli e qualifiche professionali
Il Mutuo Riconoscimento dei Diplomi
Nel processo che ha condotto ad una totale libera circolazione dei lavoratori autonomi, si è inserito, ad un certo punto, il tema che rappresenta il principale motivo di discussione di questa tesi: il riconoscimento delle qualifiche e dei titoli di studio ottenuti da un cittadino comunitario in uno degli Stati membri.
Il dibattito verteva sulla validità di un titolo in uno Stato membro diverso da quello in cui questo è stato conseguito e, quindi, sulla possibilità o meno, di un individuo con un diploma di un altro paese, di esercitare la professione per cui tale titolo lo qualifica, senza dover sostenere ulteriori esami nel paese di destinazione.
Ovviamente, ai fini dell'esercizio del diritto di stabilimento e della libera prestazione di servizi (ma anche della libertà di circolazione dei lavoratori subordinati), è essenziale che i titoli di studio e i titoli professionali posseduti da un soggetto possano valere in tutti gli Stati membri. Se ciò non fosse, la possibilità di esercitare una determinata attività indipendente o di lavoro subordinato, soprattutto nei settori in cui sono richieste elevate qualifiche professionali, sarebbe inevitabilmente limitata al territorio dello Stato membro ove il soggetto interessato ha conseguito i propri titoli.
È per questo motivo che l'importanza di questa materia era stata ben compresa già dai redattori del TCE, i quali avevano previsto, all'articolo 47 (Art. 53 TFUE), che il Consiglio (e dopo Lisbona anche il Parlamento) "Al fine di agevolare l'accesso alle attività autonome e l'esercizio di queste, stabilisse direttive intese al reciproco riconoscimento dei diplomi, certificati ed altri titoli e al coordinamento delle disposizioni legislative, regolamentari e amministrative degli Stati membri, relative all'accesso alle attività autonome e all'esercizio di queste".
La necessità di una disciplina a livello comunitario discende dalle diversità delle regolamentazioni vigenti sul piano dei vari diritti interni. Tali differenze determinano una non omogeneità dei presupposti su cui si fonda un titolo di studio, un diploma o un'abilitazione professionale rilasciata da ciascuno Stato, causando le difficoltà relative al loro riconoscimento negli altri Stati. Si pone, pertanto, l'esigenza di armonizzare le diverse normative interne, prime tra tutte quelle relative agli insegnamenti.
I sistemi di istruzione, infatti, presentano notevoli differenze già a livello della scuola primaria e secondaria: in particolare variano da Stato a Stato la durata della scuola dell'obbligo (che va da un minimo di otto ad un massimo di dodici anni di scolarizzazione) e quella della scuola secondaria (che può variare dai tre ai cinque anni); conseguentemente differisce anche l'età in cui gli studenti accedono all'università.
Premesso che tradizionalmente gli Stati hanno ritenuto l'istruzione una questione ricadente nella loro competenza interna, va rilevato che, a livello internazionale, l'attività in materia di riconoscimento dei diplomi e dei titoli di studio nel campo dell'istruzione superiore è stata svolta per prima dal Consiglio d'Europa e, poi, a livello comunitario, dal Consiglio e dalla Corte di Giustizia dell'Unione Europea.
Quanto al Consiglio d'Europa, esso, dopo la Seconda Guerra Mondiale, ha formulato subito i primi tentativi nel campo della cooperazione in materia educativa, promuovendo la conclusione di tre fondamentali convenzioni:
- Convenzione europea relativa all'equipollenza dei diplomi di ammissione agli studi universitari.
- Convenzione europea relativa all'equivalenza dei periodi di studio universitario.
- Convenzione europea sul riconoscimento accademico delle qualifiche universitarie.
Questo brano è tratto dalla tesi:
Il mutuo riconoscimento di titoli e qualifiche professionali
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Informazioni tesi
Autore: | Alessio Ariodante |
Tipo: | Laurea I ciclo (triennale) |
Anno: | 2009-10 |
Università: | Università degli Studi di Torino |
Facoltà: | Lingue e Letterature Straniere |
Corso: | Scienze del turismo |
Relatore: | Monica Chiara Mattone |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 79 |
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