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Il diritto di proprietà intellettuale e le competenze dell'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni

Il diritto d’autore nell'era digitale

Il diritto d'autore e gli interessi economici da esso tutelati devono essere in grado di bilanciare e garantire la più ampia tutela di interessi contrapposti: da un lato il diritto dell'autore ad un'equa remunerazione sulla circolazione dell'opera di cui detiene i diritti di sfruttamento, dall'altro il diritto all'informazione e l'accesso alla cultura da parte dei cittadini e della collettività nel suo insieme.
Il contemperamento di questi due interessi appare ancor più evidente e necessario nell'era digitale, in cui la distribuzione e lo scambio di contenuti sono resi ancora più agevoli dall'esistenza dei nuovi canali digitali che consentono la diffusione dell'opera senza che il titolare della stessa sia in grado di esercitarvi un effettivo e costante controllo. La vendita di una copia dell'opera estingue infatti il diritto di controllare l'ulteriore distribuzione della stessa (principio dell'esaurimento del diritto d'autore). Nell'analisi economica, il diritto d'autore e le altre forme di proprietà intellettuale sono visiti come monopoli rights sull'informazione. L'autore, attraverso un property right, mantiene un significativo controllo sull'opera anche dopo la pubblicazione, prevenendo o sminuendo il principio di esaurimento del diritto d'autore.

Con la diffusione della tecnologia digitale hanno assunto rilevanza due fenomeni specificatamente riferiti alle modalità di diffusione dei contenuti, tecnicamente definiti disintermediazione e dematerializzazione.
La disintermediazione consente al consumatore sia la fruizione dei contenuti senza intermediazione "istituzionale", sia di creare e distribuire contenuti propri, con tutto ciò che ne consegue dal punto di vista economico-istituzionale e socio-culturale.
Il fenomeno della dematerializzazione riguarda invece lo svincolo del contenuto dal supporto fisico e, di conseguenza, da tutte quelle costrizioni proprie della distribuzione quali tempo, qualità e quantità della riproduzione.
Entrambe le pratiche pertanto sono indice di una tendenza e una spinta partecipativa che viene dal basso e ridisegna i rapporti e i ruoli degli attori nei sistemi di comunicazione, spostando il baricentro sugli utenti finali.
Tra le fonti più diffuse per l'accesso ai contenuti vi è senza dubbio Internet, tanto più se si pensa che nel pacchetto di direttive comunitarie sulle comunicazioni elettroniche del 2009 l'accesso ad Internet assurge quale principio fondamentale dell'ordinamento comunitario al quale è necessario conformarsi nell'attività di vigilanza e regolamentazione in materia. Lo sviluppo delle modalità di fruizione e diffusione dei contenuti accresce quindi le possibilità per i consumatori finali di accedere alle informazioni ed alla conoscenza. Preso atto della difficoltà di controllare la circolazione dell'opera unitamente alla scarsa propensione al pagamento degli utenti per accedere ai contenuti, la regolamentazione del diritto d'autore si pone il difficile obiettivo di contemperare gli interessi degli autori, dell'industria culturale e degli utenti nelle diverse modalità di fruizione delle opere.
Il conflitto tra diritto d'autore e libertà di espressione è reso ancor più acre ai giorni nostri, stanti le nuove opportunità offerte dal progresso tecnologico che, oltre ad agevolare la diffusione delle opere, ha anche teso ad allargare il contenuto stesso del diritto d'autore (si pensi ai software).

La libertà di espressione, che trova ampia tutela nella Costituzione italiana, è stata ripetutamente richiamata nella normativa comunitaria in qualità di principio fondamentale in base al quale ogni persona ha diritto alla libertà d'espressione, incluse la libertà d'opinione e la libertà di comunicare informazioni ed idee senza ingerenza da parte delle autorità pubbliche. Preso atto della dimensione e della rilevanza economica dell'industria culturale, la direzione verso la quale si sta muovendo la normativa comunitaria, e di conseguenza quella nazionale, tende a spostare l'asse della protezione dall'autore all'investitore, trasformando il diritto d'autore in strumento di protezione degli investimenti. Il dibattito in materia appare pertanto fortemente acceso e la dinamicità e il fervore dell'argomento possono ben riscontrarsi nelle intense e frequenti azioni legali che oggi le case produttrici e distributrici di contenuti intraprendono nei confronti degli utenti accusati di violazione delle norme sul copyright.
A seguito della rivoluzione digitale, l'Unione europea ha aggiornato la normativa in materia dando avvio ad un'opera di armonizzazione e sottoscrivendo accordi internazionali che hanno avuto come risultati l'allargamento dell'area giuridica tutelata dal diritto d'autore (inclusione di nuove opere tra quelle suscettibili di protezione), il rafforzamento dei diritti di esclusiva e la contestuale creazione di nuovi strumenti di tutela e, talvolta, il restringimento delle prerogative riservate agli utenti.

La direttiva 2001/29/CE del 22 maggio 2001 sull'armonizzazione di taluni aspetti del diritto d'autore e dei diritti connessi nella società dell'informazione, oltre a regolamentare il fenomeno Internet e ad incoraggiare lo sviluppo dell'Information Technology, ha puntato altresì all'armonizzazione di alcuni aspetti del diritto d'autore e di altri diritti connessi nella Società dell'Informazione.
Con la direttiva 2004/48/CE sono stati affrontati e regolati gli aspetti sanzionatori e i rimedi giurisdizionali di tutela dei diritti di proprietà intellettuale. Il Libro Verde sul diritto d'autore della Commissione europea, pubblicato nel luglio del 2008, ha poi approfondito la tematica delle eccezioni e delle limitazioni al diritto d'autore a garanzia della diffusione della conoscenza nell'era digitale contemplando, tra le eccezioni, biblioteche ed archivi, diffusione di opere a scopi didattici e di ricerca, l'eccezione nell'interesse dei portatori di handicap, i contenuti creati dagli utenti (user created content).
La Comunicazione del 19 ottobre 2009 ha chiarito gli orientamenti che la Commissione seguirà nel prossimo futuro su questi argomenti, incentivando il dibattito e il coinvolgimento dei portatori di interesse del settore.
L'impegno della Commissione europea, volto a garantire la diffusione dei contenuti creativi digitali al fine di creare un mercato europeo digitale, è stato ribadito in un documento di riflessione pubblicato il 22 ottobre 2009 nel quale si evince che la sfida, volta ad ottenere da un lato un'adeguata tutela del diritto d'autore e dall'altro un'equa remunerazione dei titolari dei contenuti, coinvolge tre categorie di soggetti: titolari dei diritti d'autore, consumatori e utenti commerciali, necessariamente da coinvolgere nel dibattito odierno circa i (nuovi) confini del diritto di proprietà intellettuale.

In Italia il quadro normativo è costituito dalla legge 22 aprile 1941 n. 633 recante "Protezione del diritto d'autore e di altri diritti connessi al suo esercizio", dalla quale si evince che all'autore sono riconosciuti diritti patrimoniali e morali sull'opera realizzata e, in particolare, il diritto di sfruttare l'opera in ogni forma e modo attraverso la previsione di una serie di facoltà esclusive tra cui il diritto di pubblicazione, riproduzione, trascrizione e rappresentazione dell'opera.
Gli interventi più recenti in materia tendono ad adeguare la normativa nazionale agli obiettivi comunitari della Società dell'Informazione, tenendo conto delle caratteristiche dell'attuale contesto tecnologico.
Il d.lgs. 9 aprile 2003 n. 68, in attuazione della direttiva 2001/29/CE, ha in parte innovato alcuni aspetti della legge del 1941 con particolare attenzione ai diritti esclusivi degli autori ed alle disposizioni in tema di usi legittimi ed equo compenso. La più recente legge 9 gennaio 2008 n. 216, con specifico riferimento ad Internet, ha infine previsto l'utilizzazione gratuita di immagini a bassa risoluzione e di musica degradata per uso didattico e scientifico e non a scopo di lucro.

Questo brano è tratto dalla tesi:

Il diritto di proprietà intellettuale e le competenze dell'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni

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Informazioni tesi

  Autore: Alessandra Dimitri
  Tipo: Tesi di Master
Master in Master II Livello in Antitrust e regolazione dei mercati
Anno: 2011
Docente/Relatore: Giovanni Crea
Istituito da: Università degli Studi di Roma Tor Vergata
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 29

FAQ

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Parole chiave

protezione
diritto d'autore
società dell'informazione
proprietà intellettuale
tutela
editori
autorità garanzie nelle comunicazioni
contenuti digitali

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