Il Project Financing nelle strategie di sviluppo: un caso pratico. Eni S.p.A. e lo sviluppo del giacimento petrolifero di Kashagan
Dal project financing al paternariato pubblico-privato
Un fenomeno, che ha sicuramente accelerato lo sviluppo delle operazioni di project financing, è stato il consolidamento di logiche privatistiche che hanno permesso una maggiore partecipazione del settore privato alla realizzazione e gestione di opere di pubblica utilità. Questa nuova tendenza ha comportato non pochi problemi dal punto di vista della scelta degli assetti istituzionali che meglio potessero contemperare preminenti finalità pubbliche e legittime aspettative di reddito degli investitori privati. Studi, condotti nell’ambito delle imprese privatizzate, hanno rivelato la presenza di conflitti d’interesse dovuti ad un accentuato potere discrezionale da parte degli organi decisionali privati che si sono tradotti in scelte aziendali in contrasto con prioritari interessi pubblici, e viceversa.
Per la risoluzione di questi inconvenienti è opportuno effettuare un’attenta valutazione degli obiettivi dei differenti soggetti coinvolti, pubblici e privati, e una ricerca di soluzioni di proprietà e di governo che realizzino l’allineamento fra incentivi privati e interessi pubblici (Capasso, 2002). La soluzione ottimale per attenuare i potenziali conflitti e incentivare i vari soggetti coinvolti verso un obiettivo comune è stata tipicamente ricercata nella formalizzazione di accordi contrattuali sufficientemente articolati e vincolanti, tipici del project financing, che hanno permesso di ridurre i margini di discrezionalità nelle scelte aziendali e di sviluppare una soluzione accettabile, in termini di profili rischio-rendimento, per tutte le parti coinvolte. Le prime operazioni di finanza di progetto sono state realizzate negli Stati Uniti nel settore della produzione di energia elettrica. Tali operazioni avvenivano in un ambito strettamente privatistico: privata era la società che realizzava l’impianto di produzione di energia, privata era la società che acquistava l’energia prodotta attraverso contratti di fornitura a lungo termine. L’applicazione della finanza di progetto alla realizzazione di infrastrutture di pubblica utilità è una evoluzione più recente. In un contesto istituzionale favorevole alle privatizzazioni, fu ritenuto che alcune importanti opere infrastrutturali potessero essere realizzate con successo attraverso il ricorso ai capitali e all’iniziativa del settore privato.
Il progetto di costruzione del tunnel sotto il Canale della Manica, l’operazione forse più ambiziosa mai realizzata in finanza di progetto, ha dimostrato, nonostante i numerosi problemi emersi in corso d’opera, quanto la scelta di associare il settore privato alla costruzione e gestione di opere pubbliche fosse valida e, a certe condizioni, addirittura preferibile al tradizionale metodo dell’appalto pubblico. Alla fine del 1992 il governo conservatore britannico diede l’avvio alla c.d. Private Finance Initiative (PFI), un programma teso a creare un contesto istituzionale favorevole al coinvolgimento dei privati nella realizzazione di investimenti pubblici, attraverso l’erogazione di concessioni di costruzione e gestione, in presenza di condizioni di convenienza economica per il settore privato e di ottimizzazione di costi per il settore pubblico. Il paternariato pubblico-privato (PPP) esprime un concetto più ampio che ricomprende una vasta gamma di modelli di cooperazione tra il settore pubblico e quello privato. Il ricorso al PPP, attraverso le sue diverse metodologie attuative può, in generale, essere evocato in tutti quei casi in cui il settore pubblico intenda realizzare un progetto che coinvolga un’opera pubblica, o di pubblica utilità, la cui progettazione, realizzazione, gestione e finanziamento, in tutto o in parte, siano affidati al settore privato.
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Informazioni tesi
Autore: | Antonio Torino |
Tipo: | Laurea II ciclo (magistrale o specialistica) |
Anno: | 2008-09 |
Università: | Università degli studi di Napoli "Parthenope" |
Facoltà: | Economia |
Corso: | Scienze economico-aziendali |
Relatore: | Gennaro Ferrara |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 178 |
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